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venerdì 19 novembre 2021

L'ammodernamento del Paese. Tutto legato alla rielezione a termine di Mattarella e all'impegno di Draghi

 

All'inizio del 2022 scadrà il mandato al Quirinale di Sergio Mattarella. Molti sperano che egli accetti una sorta di rielezione "a termine", ossia fino alla scadenza della legislatura, un paio d'anni, per consentire a Mario Draghi di portare a termine il lavoro connesso allo sviluppo del PNRR e poi, nel clima della nuova legislatura successiva alle nuove elezioni, consentirgli di subentrargli. Finora Mattarella ha dichiarato l'indisponibilità a restare al Quirinale, sia pure a termine; ma la "politica" -è notorio- non conosce  il ... "mai".

Finora la tabella di marcia del PNRR sta procedendo come da scaletta concordata con  l'Europa, ma tutti si chiedono cosa potrebbe accadere se Draghi dovesse lasciare -col nuovo anno- Palazzo Chigi per il Quirinale. 

 È risaputo che in Italia la politica dei politicanti di sempre non è mai andata in accordo con l'efficienza e la competenza. Ecco perché da Mattarella si vorrebbe che accettasse l'allungamento del mandato per un paio di anni, per evitare -appunto- che i soliti politicanti affossino la speranza di ammodernamento del paese attualmente affidato a Draghi.


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