Così papa Francesco alla Chiesa slovacca in visita da lui:
«Cari sacerdoti, vi saluto tutti con viva cordialità, celibi e sposati, con le vostre famiglie, come pure i religiosi. Vi ringrazio per il vostro lavoro in mezzo al santo popolo fedele di Dio. Le famiglie dei sacerdoti vivono una missione particolare al giorno d’oggi, quando l’ideale stesso della famiglia è messo in discussione se non esplicitamente attaccato: voi offrite una testimonianza di vita sana ed esemplare»
Poi insiste sulle radici, l'identità, l'appartenenza -come fatto a Palermo-.
il Papa, «il continente europeo, in Oriente come in Occidente, ha bisogno di riscoprire le proprie radici e la propria vocazione; e dalle radici cristiane non possono che crescere alberi solidi, che portano frutti di pieno rispetto della dignità dell’uomo, in ogni sua condizione e in ogni fase della vita».
Da qui un incoraggiamento «a custodire la vostra tradizione bizantina, che anch’io fin da giovane ho imparato a conoscere ed amare: riscopritela e vivetela in pienezza, come ha insegnato il Concilio ecumenico Vaticano II, prestando grande attenzione ai percorsi di evangelizzazione e catechesi nei quali, prima ancora che i pastori, i protagonisti sono i genitori e i nonni, dai quali in molti abbiamo imparato le prime preghiere e il senso cristiano della vita».
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L'interrogativo:
Chi ordina i vescovi latini per le eparchie bizantine ?
Chi li autorizza a celebrare nel rito romano dentro le Eparchie bizantine ?
Come mai tempo fa (e tuttora) l'Arcivescovo di Buenos Aires nelle parrocchie cattolico-bizantine non celebrava a modo bizantino ?
Come mai non esiste la bilateralità ?
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