Qualcuno parla di annata da brivido per l’olivicoltura
siciliana. La Cia (Confederazione italiana agricoltori) arriva a stimare un
calo dell’80% rispetto al 2017.
La colpa sarebbe delle condizioni meteorologiche del 2018
che avrebbero favorito l’attacco di mosche e tignola. Altri esperti del settore
avanzano però altre motivazioni: nella nostra area (Sicilia Occidentale)
mancherebbero –qua e là- le conoscenze
tecnico-formative degli operatori del comparto.
E si segnalano i seguenti dati: Nell’area del palermitano (es. Cerda) il crollo della
produzione sarebbe dell’80%, mentre nella zona di Menfi oppure Castelvetrano il
calo sarebbe del 30%. Questione
quindi di competenza colturale.
In questo quadro è immaginabile che il prezzo
dell’olio sfuso –come si commercializza nelle nostre aree- subirà incrementi rispetto allo scorso anno,
quando non era improbabile trovarlo presso i frantoi a €. 4,oo/litro.
A Contessa ?
Molti saranno gli uliveti che non saranno nemmeno visitati –ai
fini della raccolta- dai proprietari. Il calo in più contrade è –appunto- del
100%.
Sulla base di quanto abbiamo scritto sopra da noi le nuove tecniche
colturali verosimilmente sono lontane da venire.
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