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martedì 9 ottobre 2018

Contessa Entellina. Raccolta olive deludente


Qualcuno parla di annata da brivido per l’olivicoltura siciliana. La Cia (Confederazione italiana agricoltori) arriva a stimare un calo dell’80% rispetto al 2017.
Secondo il Presidente della Cia-Sicilia
Occidentale, Provenzano:
"l’ulivo viene coltivato
così come avveniva duemila anni fa. E’ cambiato
 magari qualcosa nella raccolta, fatta ora
con mezzi meccanici, ma l’olivicoltura siciliana
non è riuscita a seguire l’esempio della viticoltura,
dove l’innovazione delle tecniche culturali ha
permesso un gran balzo in avanti. Non si fa il
giusto monitoraggio sugli attacchi degli
insetti e non si fa prevenzione. L’olivicoltura
dalle nostre parti sconta ancora una certa arretratezza”.
La colpa sarebbe delle condizioni meteorologiche del 2018 che avrebbero favorito l’attacco di mosche e tignola. Altri esperti del settore avanzano però altre motivazioni: nella nostra area (Sicilia Occidentale) mancherebbero –qua e là-  le conoscenze tecnico-formative degli operatori del comparto.    

E si segnalano i seguenti dati: Nell’area del palermitano (es. Cerda) il crollo della produzione sarebbe dell’80%, mentre nella zona di Menfi oppure Castelvetrano il calo sarebbe del 30%. Questione quindi di competenza colturale.

In questo quadro è immaginabile che il prezzo dell’olio sfuso –come si commercializza nelle nostre aree-  subirà incrementi rispetto allo scorso anno, quando non era improbabile trovarlo presso i frantoi a €. 4,oo/litro.

A Contessa ?
Molti saranno gli uliveti che non saranno nemmeno visitati –ai fini della raccolta- dai proprietari. Il calo in più contrade è –appunto- del 100%. 
Sulla base di quanto abbiamo scritto sopra da noi le nuove tecniche colturali verosimilmente sono lontane da  venire.

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