Islam e Costantinopoli
La conquista di Costantinopli nel XV secolo (1453) da parte dei mussulmani costituì per l'Europa un evento traumatico. Era caduta la "città", quella che era stata fino ad allora la città per antonomasia o come pure veniva chiamata la "seconda Roma"; il segno persistente del millenario Impero Romano che in quella parte del Mediterrane Orientale continuava la Storia plurisecolare iniziata alla foce del Tevere nell'VIII secolo a.C.
Incidentalmente ricordiamo che da quel trauma -che investì l'Europa Occidentale- e dall'avanzata sulla penisola Balcanica dei mussulmani ottomani è venuta fuori e si è quindi manifestata la fuga dall'Albania di quelli che oggi sono in Italia i discendenti degli arbëreshë.
Nel 1460 gli ottomani occuparono pure la Tracia e la Morea, con l'eccezione dei porti di Nauplia, Modon e Coron ancora trattenuti da Venezia. Fra il 1463 e il 1479 la Serenissima dovette lasciare pure quelle basi e le altre piazzeforti detenute in Albania. Da allora le possibilità di fuggire dall'Albania si ridussero, anche se continuarono con flussi sempre più ridotti fino al 1600.
Nell'anno della caduta di Costantinopoli il mondo mussulmano già si estendeva dalla parte meridionale della Spagna (Granada cadrà nel 1492) attraverso tutta l'Africa settentrionale e fino all'odierna Indonesia.
Con la conquista di Costantinopoli (che verrà denominata Istambul) la potenza egemone nel Mediterraneo Orientale diventerà l'impero ottomano, impero mussulmano ma non arabo.
A questo punto della nostra descrizione è opportuno precisare che l'espansione dell'Islam, nei secoli precedenti il Novecento, si è verificata in due modi: da un lato mediante la conquista militare, l'occupazione dei territori e poi con l'assimilazione ideologico-culturale, e dall'altro lato mediante la diffusa opera di mercanti e missionari.
Avremo modo in seguito di esaminare la modalità di espansione dei nostri giorni, sapendo comunque che i paesi di maggiore presenza sono l'India, l'Indonesia, il Pakistan, il Bangladesh, l'Iran, la Cina, la Turchia, l'Egitto, la Nigeria, l'Algeria, il Marocco, l'Etiopia, l'Afganistan, l'Iraq, il Sudan, l'Arabia Saudita, l'Uzbekistan, la Siria, la Tanzania e la Malesia.
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