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domenica 7 ottobre 2018

La striscia di una lunga Storia -1-

gli arabi furono padroni della Sicilia,

dal IX al XI secolo

L'Isola fu tolta all'Impero bizantino in un arco di tempo e dopo una resistenza strenua e molto lunga che va dal 827 al 902. Ben più di 70 anni.

Il dominio arabo sull'isola durò 137 anni.

Ai siciliani, allora di religiosità cristiano-bizantina, fu applicata la condizione di dhimmi, diremmo, con linguaggio moderno, di cittadini a diritti limitati.

Secondo il dettato del Corano, la gente del libro, cioè gli ebrei (allora numerosi sull'isola) e i cristiani dovevano pagare una tassa di capitazione, la jizya, e se proprietari di fondi, dovevano aggiungere la “kharàg” una sorta di sovrimposta sugli immobili che i musulmani non erano tenuti a pagare. 

Vi erano inoltre diciassette divieti pesanti e umilianti. 
-Fra questi divieti, a parte quelli di manifestare e praticare in pubblico la propria fede e di costruzione o riparazione di edifici di culto, ve n’erano alcuni che incidevano sulla vita privata dei singoli.

-c’era l’obbligo di ospitare un musulmano nella propria dimora
-cedere in ogni contesto di viita si presentasse i posti a sedere ai musulmani, 
-non utilizzare selle per le cavalcature,
-non costruire edifici che fossero più alti di quelli dei musulmani, 
-portare segni distintivi per distinguersi dai musulmani: tipico segno distintivo era l’obbligo di rasarsi la parte anteriore della testa. 
Molti isolani (cristiani e/o ebrei) per evitare questi ed altri divieti lungo i 137 anni di dominio islamico divennero mussulmani e ciò spiega la rapida islamizzazione dell’isola.

Questa situazione vessatoria da noi solamente accennata dà la chiave di lettura dello straordinario successo della conquista normanna. 
Trecento o mille cavalieri normanni,  il numero per la verità è imprecisato, non avrebbero mai potuto battere le migliaia e migliaia di armati islamici presenti nell’Isola se non avessero avuto l’aiuto dei residenti cristiani (che erano rimasti di tradizione bizantina).

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