La Nota di aggiornamento
al Def è ormai disponibile per chiunque.
Per il prossimo triennio
la crescita sarebbe di circa una volta e mezza quella prevista dai maggiori
organismi internazionali (1.5% contro 1%), il deficit pubblico passerebbe
dall'1.8% del 2018 al 2.4% dell'anno prossimo (ed è qui che i mercati temono
che l’Italia possa … inginocchiarsi, non farcela più ad essere solvente), per
poi tornare all'1.8% entro il 2021.
Quanto al rapporto
debito-Pil, esso è previsto in lentissima ma costante diminuzione, dal 130.9%
del 2018 al 126.7% del 2021. Ed anche qui il problema
è davvero di difficile lettura: come potrà avvenire ?
Sono davvero inquietanti questi numeri?
Sono davvero inquietanti questi numeri?
Il nervosismo dei mercati è fondato?
Sono fondate le preoccupazioni della Commissione Europea e della Banca Centrale
diretta da Draghi ?
Chi può dirlo ?
E’ certo che tutto sta
avvenendo con forzature del governo populista. Due ministri chiacchieroni stringono all’angolo il
ministro dell’economia e fanno i protagonisti su un terreno dove non solo
sono asciutti ma evidenziano quasi palesemente che a loro non interessano i conti ragioneristici bensì le
prossime elezioni europee.
Si comportano peggio dei ministri democristiani di
un tempo: mance per tutti e voto in gabina.
La
differenza però rispetto ad allora (quando la lira perdeva di valore da un mese all'altro) è che appunto allora la carta-moneta da stampare lo stabiliva la zecca (e il poligrafico) che era sotto il controllo locale di Roma, adesso l’euro da stampare lo decidono ben 28 governi dandone mandato, con regole ben precise ed autonomia decisionale alla Bce, dove oggi risiede Draghi, un italiano stimato.
Nessuno degli altri 27 paesi europei è disposto a finanziare il “fuori-regola”
italiano. Da noi -va detto- i governi pd non hanno saputo approfittare del lungo periodo di tolleranza espansiva seguito dalla Bce; il denaro non è stato usato per investimenti e risanamento ma per salvare banche italiane rette non da esperti finanziari bensì da politicanti e traffichini che spesso erano ometti da quattro soldi.
Va da sè che le banche andavano salvate in quanto la fiducia dei risparmiatori è l'elemento fondamentale nei sistemi socio-economici occidentali.
Tornando al discorso di partenza: le regole sul funzionamento dell'Unione Europee e quelle sul ruolo dell'Euro e della Bce sono state formulate e condivise in trattati e regolamenti approvati e sottoscritti -come dicevamo- da tutti i 28 paesi aderenti all'Unione; le regole sono state accettate e sottoscritte pure da
noi italiani.
Il problema che sta insorgendo sul Def e la manovra economica in vista del 2019 è che con la “demagogia”
si governano popoli “ignoranti” e distratti.
L’Europa dovrebbe essere, ai nostri giorni, più
che vaccinata rispetto … .
Auguriamoci e cerchiamo di capire che il destino dell'Italia è in Europa e non di certo in un isolazionismo caricato di sovranismo nazionalista.
Il Blog, per chi vuole continuare a leggerlo, è europeista.
Nessun commento:
Posta un commento