La Filosofia 4
Quando Talete dice che il principio di tutte le cose è l'acqua intende dire che c'è una physis, un essere - un esistente, da cui le cose provengono e in cui ritornano, una physis che è matrice di tutte le cose.
I suoi allievi dopo di lui si resero conto che quel "principio" non può essere una cosa, non può essere l'acqua.
Ciò che governa ed avvolge tutto, il divino, è qualcosa che non si genera, che non si corrompe e -quindi- non può essere come Talete aveva pensato una "cosa" particolare, bensì qualcosa che è "comune" ma che non è "materiale", tangibile, a portata di mano.
Apeiron è ciò che sfugge al numero, alla misura, al limite.
Essere e Divenire,
sono temi oggi attuali nel pensiero dell'Occidente e sono già presenti nel discorso filosofico di Anassimandro, l'allievo di Talete, anche se verranno meglio inquadrati successivamente da Parmenide.
ANASSIMANDRO
Il principio di tutte le cose è l'àpeiron (l'indeterminato, l'indefinito) sostiene Anassimandro. Ciò che governa ed avvolge tutto, il divino, è qualcosa che non si genera, che non si corrompe e -quindi- non può essere come Talete aveva pensato una "cosa" particolare, bensì qualcosa che è "comune" ma che non è "materiale", tangibile, a portata di mano.
Apeiron è ciò che sfugge al numero, alla misura, al limite.
Essere e Divenire,
sono temi oggi attuali nel pensiero dell'Occidente e sono già presenti nel discorso filosofico di Anassimandro, l'allievo di Talete, anche se verranno meglio inquadrati successivamente da Parmenide.
Gli uomini del terzo millennio
come possono pensare l'àpeiron di Anassimandro ?
La "tecnica" oggi è quella forza capace di assolvere al ruolo di arché divino, quel principio che avvolge tutto e tutto governa.
Nel mondo dei nostri giorni, come in quello di Anassimandro, tutti i giochi vengono condotti su una scacchiera la cui regola fondamentale è il divenire delle cose, ossia la loro assoluta precarietà e contingenza.
Anassimandro, e più di lui poi Parmenide, aveva pensato che l'indeterminato comune di ogni cosa è il loro stare l'un l'altro "in opposizione", distinti dall'altro, "giorno-notte, inverno-estate, guerra-pace...". Gli opposti che stanno insieme nel "Principio", nel mondo ... e che ci fanno emergere che se l'uno c'è, l'altro non c'è.
L'esistente si confronta con ciò che oggi è nulla, ma quel nulla sta nel divenire.
Noi oggi viviamo nella convinzione che l'esistente proviene dal nulla e vada verso il nulla.
Questo presupposto di vita, di cui pochi di noi hanno cognizione, incide profondamente nella realtà del nostro mondo.
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