La Chiesa cattolico-bizantina in Italia fa capo a tre
strutture istituzionali:
-eparchia di Lungro in Calabria,
-eparchia di Piana degli Albanesi in Sicilia,
-abbazia
territoriale di Santa Maria di Grottaferrata.
Non esiste coordinazione alcuna fra di esse. Già questa circostanza è indicativa di ben altro. Tenteremo nel corso di una serie di esposizioni scritte di capire meglio le ragioni di questa inevitabile debolezza.
La Gerarchia romana, con poche ma proprio poche eccezioni, al di là delle espressioni
"buoniste" che da sempre la caratterizzano e che la vedono in ogni circostanza blaiterare a mò di litania "i tesori, i patrimoni
liturgici etc. da queste chiese possedute", in realtà e nella sostanza non
apprezza la sussistenza ormai secolare di questa "anomalia".
Eppure per qualsiasi mente aperta, che sia cattolica romana o meno, che sia credente o meno, che sia intellettualmente elevata o meno,
la presenza di queste isole di rito bizantino in territorio d'Occidente
sono -di fatto- patrimonio comune, tesoro di tutti e degne di ogni attenzione.
Un blog come il nostro, interessato a scandagliare Storia, Cultura, Modo di vivere, Peculiarità etnico-linguistiche della comunità arbëresh di Sicilia non può estraniarsi da ciò che accade (e da ciò che non accade, che poi verosimilmente è un terreno di gran lunga più ampio) sul versante religioso.
Con frequenza temporale sarà pertanto riattivata la rubrica "L'Osservatore" che è stata sospesa il 7 agosto scorso (col n. 7) quando abbiamo, con sorpresa generalizzata e comunitaria, rilevato che il neo Vescovo di Piana degli Albanesi alla sordina, senza apparente introduzione di nuove regole valide, si è fatto portatore di un "novus
ordo" , apparso a molti di noi privo di aderenza alla realtà
liturgica e cultuale sia dei fedeli di rito bizantino che romano.
La rubrica non mancherà di osservare pure il mondo degli evangelisti, dei testimoni di Geova e dei non credenti, tutti intensamente presenti in terra di Sicilia.
La rubrica non è assegnata specificatamente ad un curatore e pertanto chiunque abbia qualcosa da dire può con essa esprimersi.
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