Tutti sappiamo bene che i politici odierni che rubano lo fanno a beneficio di se stessi e delle proprie tasche.
Era ladro, al pari di costoro, chi durante Tangentoli risulto' di aver rubato per il proprio partito.
Ladri gli uni e ladri questi altri, quindi. Sui primi arrivo'
il giusto disgusto popolare, sui "ladri" di oggi c'e' invece indifferenza in quanto -italianamente- rubare per la famiglia e' "nobilta' d'animo", al contrario di chi lo fece per ideali e per "potere".
C'e' da sottolineare che i ladri odierni, provenienti dall'estrema destra fascistoide e dalla sinistra ex-comunista, da ragazzini, buttavano monetine davanti al Raffael a chi aveva rubato a beneficio del proprio partito e non di se stesso.
Adesso, ai nostri giorni, i fascistoidi e gli ex-comunisti sia a Roma, che all'Expo di Milano che alla diga veneziana rubano per il proprio portafoglio e quindi e' segno che "tengono famiglia".
Nell'un caso o nell'altro di ladri si tratta, ladri che finiscono in carcere per poche settimane perche' i loro (velati) compagni e camerati legislatori fanno norme garantiste solo per i "ladri".
Quanti politici si trovano in galera, infatti ?
Nessun commento:
Posta un commento