La Grecia che diventa modello di come non bisogna essere
La psicologia di massa in regime di liberta' non fornisce spiegazioni
adeguate.
Il 70% dei greci sarebbe contro il ritorno della dracma, pero' gli elettori ellenici domenica prossima voteranno in massa per i partiti non disposti a rispettare le regole che la vigenza dell'euro invece esige.
I greci vogliono in pratica la botte piena e la moglie umbriaca.
Che i greci siano consapevoli di stare per fare una "pazia" lo dimostra il fatto che ogni giorno corrono in banca per prelevare ciò che ancora resta dei depositi di famiglia, in "euro". Non vogliono che la conversione (ossia l'uscita dall'euro) eventualmente disposta dal prossimo nuovo governo possa significare che i risparmi di famiglia diventino "un mazzo di carta straccia".
La Grecia (lo Stato) ha attualmente circa 2 miliardi di euro per pagare stipendi e pensioni fino al prossimo 20 luglio. È quanto si legge sui resoconti preparati in questi giorni dal ministro delle Finanze provvisoriamente in carica e che dovranno essere consegnati al leader del partito della sinistra radicale, Syriza, indicato come possibile vincitore alle elezioni in programma domenica prossima; il partito cioè che dichiara di non condividere le regole imposte dall'U.e.
Il 70% dei greci sarebbe contro il ritorno della dracma, pero' gli elettori ellenici domenica prossima voteranno in massa per i partiti non disposti a rispettare le regole che la vigenza dell'euro invece esige.
I greci vogliono in pratica la botte piena e la moglie umbriaca.
Che i greci siano consapevoli di stare per fare una "pazia" lo dimostra il fatto che ogni giorno corrono in banca per prelevare ciò che ancora resta dei depositi di famiglia, in "euro". Non vogliono che la conversione (ossia l'uscita dall'euro) eventualmente disposta dal prossimo nuovo governo possa significare che i risparmi di famiglia diventino "un mazzo di carta straccia".
La Grecia (lo Stato) ha attualmente circa 2 miliardi di euro per pagare stipendi e pensioni fino al prossimo 20 luglio. È quanto si legge sui resoconti preparati in questi giorni dal ministro delle Finanze provvisoriamente in carica e che dovranno essere consegnati al leader del partito della sinistra radicale, Syriza, indicato come possibile vincitore alle elezioni in programma domenica prossima; il partito cioè che dichiara di non condividere le regole imposte dall'U.e.
Il danno per il resto dell'Europa
Un'uscita della Grecia, a parte il pericolo di contagio finanziario su altri Paesi, rischia di avere profonde conseguenze politiche.
Sarebbe la prima volta che un Paese che vi ha aderito abbandona il lungo e complesso processo di integrazione europea che viene tentato dal crollo dell'Impero Romano.
E non è un Paese qualsiasi, ma un Paese considerato come «fonte e origine» della civiltà europea. Se ciò accadesse, sarebbe impossibile presentare l'integrazione del vecchio continente, qualunque debba essere la forma possibile, «come un processo irreversibile che coinvolge tutta l'Europa».
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