I padri del debito pubblico italiano provengono da lontano; gli anni della prima esplosione sono quelli della seconda parte degli anni settanta (periodo del compromesso storico).
Per la verità in quegli anni lo Stato cercava col consenso ampio delle forze politiche (arco costituzionale) di contrapporre con la spesa pubblica "ampia" il consenso che in taluni ambiti del mondo del lavoro cominciava ad ottenere la sovversione brigatista.
I cordoni di allentamento nelle assunzioni nel pubblico impiego iniziarono allora. La cosiddetta legge "giovanile" percui nei Municipi furono assunte unità aggiuntive, fuori organico, fu in questo contesto.
Non servirono raccomandazioni perchè le graduatorie furono pubbliche e curate non dai municipi ma dagli uffici di collocamento.
Ma i figli del debito pubblico esploso sono arrivati ai nostri giorni, in regime di seconda repubblica.
I fattori dell’attuale disastrosa situazione (alto debito, alti interessi, alta spesa pubblica, alta pressione fiscale, basso Pil, bassi posti di lavoro, bassa economia, bassa velocità della moneta) hanno cominciato a rovinare l’Italia dagli anni novanta. L'Italia non "cresce" il proprio Pil esattamente da 18 anni.
Di chi è la responsabilità?
Indistintamente di tutti i governi di centro-destra e di centro-sinistra di questi ultimi 18 anni.
Nessuno di essi è riuscito a comprimere la spesa pubblica, tagliando quella improduttiva, anzi essa è aumentata costantemente e come i dati della Banca d'Italia ancora oggi mostrano, sotto il governo Monti, continua ancora a crescere.
Negli ultimi dodici mesi il debito pubblico (nonostante tagli nelle pensioni, aumento di accise etc.) è cresciuto di €. 50 miliardi.
Il disastro non è quindi un fatto contingente, occasionale, è strutturale, è intrinseco nel modo in cui è organizzata la società italiana.
Gli uomini della seconda repubblica sono stati, nessuno lo può negare, non all'altezza del compito.
Quelli della prima repubblica erano ancora presi dall'ideologismo; rubavano -lo sappiamo tutti e a farlo erano socialisti, democristiani, comunisti e partiti minori- ma sostenevano di farlo per i partiti.
I politici (no, i politicanti) della seconda repubblica, sono oltre che ignoranti privi di valori e rubano pragmaticamente, per comprarsi casa.
Nessuno, tuttavia, può e deve avere nostalgia nè della prima nè della seconda repubblica. Serve un modo per salvare l'Italia, che ancora l'orizzonte non ci offre di leggere nitidamente.
Nessun commento:
Posta un commento