Cicerone |
Entella e gli elimi in età romana
Nel I secolo avanti Cristo, quando Cicerone visitò l'isola, le città di origine elima avevano perso la loro identità etnica e culturale. La Scuola Normale di Pisa, che nella Sicilia Occidentale ha condotto approfonditi studi, ci fa sapere infatti che il periodo elimo si era chiuso nell'isola già nel V secolo avanti Cristo. Cicerone, come è noto venne nell'isola nel I secolo avanti Cristo su mandato del Senato Romano e si sofferma a delineare la realtà della parte occidentale nelle Verrine.
Dalla lettura di quelle pagine siamo indotti a pensare che a Segesta non sussisteva alcun elemento di natura etnica o culturale o urbanistica che lasciasse presupporre la precedente presenza degli elimi; tuttavia in quella città Cicerone coglie una memoria, un ricordo, dell'antica popolazione elima, discendente da Enea e dai troiani, circostanza molto gradita al mondo romano in quanto pure la gente dell'Urbe si diceva e sosteneva di essere discendente da Enea.
Il mondo elimo dal 1200 al 500 a.c. |
I romani sull'identità delle popolazioni della Sicilia non sottilizzavano tanto; per loro la Sicilia era greca e se proprio dovevano aggiungere altri elementi ulteriori essi tiravano fuori anche la circostanza punica (cartaginesi), con cui in più occasioni si erano violentemente scontrati su questa isola.
Cicerone non ha dubbi che l'elemento che caratterizza Segesta, culturalmente, urbanisticamente ed etnicamente sia la marcata "grecità", ma lui si compiace molto per avervi riscontratto ricordi e memorie elime; cose che espressamente dice di non avere rilevato ad Erice. Da qui il suo ricorrente richiamo alla ottima caratterizzazione civica di Segesta.
E su Entella ?
Cicerone non dice molto sulla città che sorgeva sulla Rocca, ma ciò che dice è motivo di fierezza per quella gente che abitava a breve distansa dal fiume Crimiso. L'inviato del Senato Romano dice infatti che gli "entellini" erano genti laboriose e che avevano subito pesanti e violenti sopprussi, anche di carattere giudiziario, dal procuratore romano Verre.
Nulla riferisce dell'antica origine elima della città di Entella, al contrario di quanto dice invece su Erice, di cui denuncia l'assoluta mancanza di identità civica, ossia di fierezza sull'origine elima.
Fra le antiche città elime quindi Cicerone si sofferma a magnificare solamente Segesta, dove la gente nonostante sia assolutamente grecizzata rivendica origini da Enea e da Troia.
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