Ieri il governatore della Banca d'Italia ha esposto le Considerazioni sull'andamento dell'economia ed in particolare della finanza pubblica.
Come sempre capita in questa scadenza del 31 maggio la relazione è ricca di dati, tabelle, proiezioni e approfondimenti statistici.
Non è intenzione del Blog scandagliare all'interno delle meticolose ricerche economiche, tuttavia una breve riflessione intendiamo riportarla: l'Italia è ancora, nonostante, l'amara cura di Mario Monti in prossimità dell'abisso; abisso dove ci hanno condotto nell'ultimo quindicennio governanti che pigliano nome di Berluscono, Tremonti, Prodi, D'Alema ed altri inconcludenti loro compari.
Figura di politicante. Le ruberie, ovviamente, sono accadute a sua insaputa |
2010 = 4,6 %
2011 = 3,9 %
2012 = 2,o %
2013 = 1,1
Il debito pubblico continuerà ad aumentare, nonostante accise sulla benzina, imu e tutte le altre cure finanziarie. Segno che il disastro creato dai politicanti da quattro soldi alla Berlusconi/D'Alema è imponderabile e l'inversione richiede terapie con effetti diluiti.
2010 = 118,6% sul pil. Significa che il debito in quell'anno era del 118,6 % della ricchetta che il paese produce in un anno. Tutti dovremmo lavorare gratis per un anno e non riusciremmo tuttavia ad estinguere la montagna del debito.
2011 = 120,1 %
2012 = 123,5 %
2013 = 121,8 %
Riflettiamo. il 2012 è l'anno in cui Mario Monti ci ha imposto tributi pesantissimi; l'anno in cui Mario Monti sta tagliando la spesa pubblica in ogni dove (tranne quella che viene divorata dai parassiti-ladri), eppure il debito crescerà come un bubbone cancerogeno fuori controllo.
I responsabili di tanto disastro i cui nomi ripetiamo sono Berlusconi, D'Alema, Prodi, Tremonti e compari non ci risulta siano inseguiti nè dalla magistratura ordinaria nè da quella contabile.
Stanno tutti lì, ed hanno pure il coraggio di pontificare.
Almeno su un punto Grillo ha ragione: questi personaggi vanno sottoposti a processo.
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