I precari degli
enti locali siciliani sarebbero 18.947 e se non arriva una "vera" novità legislativa, a partire dal primo
gennaio del 2013, potrebbero rimanere senza lavoro.
I 90 di Palazzo dei
Normanni (assillati dal timore di non essere più rieletti, a causa del quinquennio inconcludente
finora vissuto) promettono, iniziative in cui da buoni siciliani sono insuperabili, la sistemazione o la proroga. L'ennesima.

Con una presenza ridottissima di “politicanti” il Parlamento
siciliano ha votato nei giorni scorsi una "legge
voto" che ha più il sapore di manifesto
politico-propagandistico che di
provvedimento effettivo.
Per i precari
infatti, se il Parlamento nazionale non approva la legge (di deroga al patto di
stabilità) che è stata auspicata da Palazzo dei Normanni, non vi è più possibilità di
proroga in applicazione di norme nazionali contenute nelle leggi 102/2009 e
122/2010.
La stabilizzazione dovrebbe avvenire entro il 31 dicembre
2012 ed il muro contro cui si imbatta è l'incidenza delle spese per il
personale pari o superiore al 40% delle
spese correnti nei comuni, vincolo che inibisce di procedere all'assunzione di personale a
qualsiasi titolo.
In Sicilia oltre il 70% dei Comuni ha costi del personale
superiori al 50%.
I sindacati intanto hanno indetto una manifestazione per il
4 luglio.
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