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sabato 7 aprile 2012

Mario Monti vuole fare recuperare credibilità al paese. Forse gli sfugge qualcosa

Vogliono farci credere che nessuno sapesse. In questo tentativo (a cui nessun italiano crede) non si accorgono che sono essi stessi a delegittimarsi, ad auto-dichiararsi incapaci ed ignoranti.
Certo, loro puntano all’impunità, all’ingenuità; puntano ad essere riconosciuti ladri a “loro insaputa”.
Vediamo un pochettino da chi siamo stati governati in questi ultimi anni.
-Non c’è bisogno di dire che il primo in lista è quel Berlusconi che si è fatto varare ben 40 leggi per accrescere il patrimonio di famiglia e soprattutto per non finire in galera. Ha imbrogliato gli italaliani, però lo ha fatto con leggi pubblicate sulla Gazzetta; leggi che portano pure la firma di Giorgio Napolitano. A Berlusconi nessuno può dire che ha violato le leggi; sono state le leggi a violare gli italiani.
- In seconda posizione nella lista dei nostri “buoni” governanti ci piace porre Gianfranco Fini. Costui non sapeva che il cognato Tulliani avesse comprato casa a Montecarlo (dal partito)  con pochi soldi (del partito). Egli è il primo della lista di coloro che “non sapevano”.
- Segue subito dopo Fini l’ex ministro Claudio Scajola; costui, poveretto, non sapeva che la sua abitazione “vista sul Colosseo” fosse stata pagata da altri. Poveretto, è stato aggirato.
- L’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha fatto sapere che l’affitto di 4 mila euro al mese dell’immobile di residenza a Roma lo pagava non già 4 mila euro in una sola volta, ma mille euro in contanti a settimana. Era o no un esperto di questioni finanziarie ?
- L’ex ministro Rutelli, un saltimbanco che ha occupato quasi tutti i banchi da destra a sinistra e viceversa di Montecitorio,  non sapeva nulla delle appropriazioni di Lusi, tesoriere della Margherita. Con lui non sapevano nulla Franceschini, il siciliano Bianco, la cattolicissima Rosy Bindi e decine di altri puritani.
- Nulla sapeva l’ex capo della Protezione civile, Bertolaso, di ciò che combinava l’amico Balducci  nel maneggiare miliardi di euro.
- Nulla ovviamente sapeva l’adamantino Umberto Bossi  che: a) la sua residenza di Gemonio fosse stata ristrutturata coi soldi del partito (che poi non erano del partito ma dello Stato); b) che suo figlio Riccardo amasse girare in Porsche, effettuare viaggi con ricchi alloggi e altre spese coi soldi del partito; c) che la moglie Manuela Marrone avesse chiesto un milione dal partito per la sua scuola di formazione; d) che l’altro figlio Renzo, il “Trota”, avesse utilizzato denari del partito anche per il suo diploma.
- il Partito democratico e Sinistra ecologia e libertà non sapevano di tutte le porcherie che aveva combinato il senatore Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità in Puglia.
-Il Pd non sapeva delle porcherie che aveva combinato Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano.
-La Lega Nord non sapeva nulla del malaffare di cui è accusato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni.
-Il Movimento per l’autonomia (MPA) non sapeva nulla delle relazioni fra il suo leader e settori mafiosi della società siciliana.
La sporcizia in Italia è generalizzata e maleodorante; arriva a pérmeare tutti gli strati della società. Non c’è forza politica che si salvi. I partiti sono centri civici dove chi vi accede impara a “rubare”.
I ladroni si sono serviti dei tributi pagati dagli italiani e che sarebbero dovuto servire ad apprestare i servizi pubblici.
Questi ladroni hanno collocato l’Italia all’80° posto dei paesi più “corrotti”  e privi  della correttezza pubblica.
Perché Monti tenta di far ottenere credibilità al paese eliminando l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori invece di aprire le galere ai “ladri di stato” ?
La credibilità del paese la si recupera quando l’ultimo dei 900 sarà finito in galera.

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