Nel primo ventennio del Cinquecento la Sicilia cadde in disordini
diffusi in ogni luogo, e soprattutto nella parte occidentale dell'isola. Negli anni tra il 1516 e il 1525 la situazione andò fuori dal controllo delle Autorità e fuori dal controllo dei feudatari.

Contessa non risulta si sia fatta coinvolgere nei disordini. D'altronde la comunità con poco più di 500 anime era ancora in fase di stabilizzazione e non mostrava affatto di volersi unire al modo di sentire e di vedere delle realtà umane circostanti ad essa. Alfonso Cardona, Signore di Contessa, Chiusa, Burgio e Marchese di Giuliana, verosimilmente si servì di uomini messi a disposizione dalla comunità per servirsene nel domare le rivolte negli altri suoi stati feudali.
E' certo comunque che nel 1520 i contessioti ottengono i Capitoli che disciplineranno senza ulteriori alterazioni fino al Settecento le modalità di vita sui feudi dei Cardona nello Stato di Contessa, poi passato ai Colonna, ed ottengono pure l'istituzione dell'Università (oggi si direbbe del Comune). Fino a quell'anno l'autonomia amministrativa non era infatti ancora arrivata.
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