Il venerdì santo si è soliti esporre nella Chiesa greco-bizantina di Contessa Entellina il grande telone con l'immagine della Crocifissione.
Il telone in questione è un documento storico, che proprio quest'anno compie cento anni, oltre che per il valore artistico intrinseco in esso anche per la testimonianza di attaccamento alla terra di origine degli emigrati a New Orleans. I fondi per realizzarlo furono infatti raccolti a New Orleans ai primi del Novecento su iniziativa di Giuseppe Bruno, un piccolo Burgisi che all'inizio del Novecento con moglie e tre figli lasciò Contessa E. alla volta dell'America, pur disponendo di discrete quantità di terreni seminativi in contrada Scirotta e di alcuni fabbricati nel paese di origine. A Contessa rimase la minore delle figlie, Elisabetta, che era già sposata.
I soldi raccolti da Giuseppe Bruno pervennero come era solito fare allora ai notabili del paese che poi curarono la commissione dell'opera.
Il telo in questo anno 2012 compie cento anni |
A testimonianza dell'impegno che era stato profuso da Giuseppe Bruno non fu apposto alcun segno sul telo.
Nel 1912 quando l'opera fu per la prima volta finalmente esposta nella Chiesa di San Nicolò, Elisabetta potè leggere alla base di esso solamente il nome del notabile che aveva ricevuto localmente i soldi.
Scrisse al padre quanto era avvenuto. Giuseppe stava allora ulteriormente impegnandosi -nella New Orleans che contava già oltre 5.000 contessioti lì residenti- a raccogliere fondi per il restauro della Chiesa di San Nicolò di Contessa che versava in pessime condizioni di stabilità.
Solo in seguito alla segnalazione di Elisabetta spuntò con caratteri piccolini alla base del telo il nome del generoso Giuseppe Bruno.
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