L’Anav, l’associazione delle imprese di categoria e la Uil trasporti
hanno lanciato l’allarme.
La diminuzione decisa dalla Finanziaria regionale (quella che ieri è stata impugnata dal Commissario dello Stato in 84 disposizioni) da 222 a 201
milioni di euro per quest’anno e del 20% nei prossimi due anni causerà secondo le stime 1400
licenziamenti nelle aziende pubbliche (Ast, Amat ...) e 600 in quelle private.
Ci veniva detto: "Stiamo meglio degli altri" |
A farne le spese, oltre ai lavoratori che verranno messi
in mobilità già dalla prossima estate, saranno gli utenti. Pendolari, studenti e turisti avranno meno corse a disposizione. E visto
il continuo aumento del carburante, c'è da aspettarsi anche un aumento
del costo dei biglietti.
Per l’Anav - che tra le altre rappresenta
l’Autoservizi Salemi, Segest, Sais Autolinee, Interbus, Sais Trasporti,
Sicilbus - la situazione ha del paradossale, perché da un lato la
Regione taglia i fondi e prevede i licenziamenti, dall’altro però dovrà
farsi carico della cassa integrazione per i lavoratori delle aziende
private, che coprono l’80% delle comunicazioni regionali.
Secondo la Uili trasporti c'è pure il rischio che i benefici della Cassa Integrazione non finiranno mai nelle tasche di questi lavoratori perché essa non è prevista nel comparto.
Nel settore pubblico la situazione non si mostra diversamente, anche se all’Ast dicono
che non ci saranno al momento licenziamenti ma una “razionalizzazione
dei servizi”.
Le corse sono in ogni caso destinate a diminuire, soprattutto quelle garantite dalle aziende private.
Le corse sono in ogni caso destinate a diminuire, soprattutto quelle garantite dalle aziende private.
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