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sabato 23 giugno 2018

Amianto. Il trend dei morti secondo l'Osservatorio nazionale è destinato a crescere siignificativamente

A parte l'inadeguatezza di certi personaggi che sono arrivati ad occupare la sedia di ministro della Repubblica Italiana, c'è qualche figura nell'esecutivo "sovranista" che non avendo contatti con Putin e non pigliando da lui spunti su come distruggere l'Unione Europea, si occupa dei problemi propri del suo Ministro.

Sergio Costa, il nuovo ministro dell'Ambiente, vorrebbe risolvere, istituendo una cabina di regia unica nazionale, il grave problema dell'amianto sterminato (e nascosto) lungo tutto lo stivale che causa, col cancro al polmone, ogni anno migliaia di morti.
In Sicilia -dove a non preoccuparsene sono, non solamente i politicanti regionali ma, persino, gli amministratori e gli aspiranti amministratori degli enti locali- la situazione è ancora più grave.

In questi giorni è stato pubblicato il "Libro bianco delle morti di amianto in Italia" e mette in risalto nella nostra regione che, qui, non è nemmeno stato completato il censimento dei siti (delle aree) contaminati e non si hanno nemmeno i dati sulla mortalità per patologie correlate a quelle da cancro. 

Escludendo l'insensibilità della politica regionale e di quella amministrativa di varie località isolane, i dati nazionali ci dicono che di amianto si muore a causa dei lunghi tempi di latenza delle malattie provocate dalle sottilissime particelle liberate dal minerale. Ci dicono ancora che l'incuria degli anni trascorsi sul versante della mancata prevenzione e della mancata adozione di appropriate misure manifesterà il massimo  picco di "danni" alla vita umana nei prossimi dieci anni. (fra il 2025-2030).
La stima che viene fatta è che nell'intero Paese ci sarebbero da bonificare almeno 40 milioni di tonnellate di amianto.

La malattia più comune resta il tumore del polmone, ma seguono varie altre cause di morte, su cui manca -a chi scrive- la competenza a riferirne.

Il neo ministro Costa in questi giorni, ignorando le sparate di tanti suoi colleghi, ha detto che questa problematica "dell'amianto" sarà prioritaria per il suo dicastero. Ha pure detto che questo impegno non riguarda solamente il governo di Roma, ma a scendere attiene alle Regioni, ai Comuni, ai singoli cittadini e non solo alle istituzioni pubbliche ma anche agli imprenditori, alle associazioni, alle strutture sanitarie e agli amanti della vita. Il problema è infatti, oltre che igienico-sanitario pure sociale ed umano.

In Sicilia, nelle realtà in cui viviamo, mancano le mappature e manca la sensibilità del gravissimo problema, problema che è annidato un pò ovunque: scuole, ospedali, edifici pubblici ed ovunque, persino nel nostro volere ignorare che esiste il gravissimo problema.

Ciò che è grave -in Sicilia- è che nel 2014 fu varata una legge per iniziare a rimuovere alcune cause, ma è rimasta largamente disattesa, fino al punto che se nei programmi elettorali si osa suggerire di affrontare la tematica, questa viene disattesa. 
Risulta ad oggi ferma la mappatura dei territori e finora i soli 600 siti e/o strutture catalogate ( scuole, capannoni industriali, edifici abitati, uffici della pubblica amministrazione)  sanno di avere il rischio ma non accade nulla. 
Alla Protezione Civile sono pervenute finora, dal 2014, 12mila segnalazioni e restano segnalazioni.  

E' possibile eseguire auto-notifiche da parte dei singoli cittadini.

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