Era il cuore di Palermo. Negli anni sessanta/settanta del Novecento la Via Roma era il cuore palpitante della città, era zona ed area commerciale, era pure luogo di aggregazione culturale grazie alla vitalità del teatro Biondo e di altre istituzioni, comprese le sedi bancarie.
C'erano traffico, esposizioni, grida di ambulanti, area da cui si raggiungevano altre aree vive della città ad essa prossime (via Ruggero Settimo, via Maqueda etc.).
Adesso Via Roma, a Palermo, non è altro che una strada che ad un contessioto che la percorre ricorda la desolazione di via Morea, a Contessa.
Il giornale La Repubblica oggi ci fa sapere che ben 122 vetrine risultano chiuse e la strada offre il senso sopra ripetuto della desolazione.
La Repubblica
La grande dimenticata è un cimitero di vetrine: sono 122, ventidue in più di un anno e mezzo fa. Quella che un tempo era la via dello shopping, il boulevard che dalla stazione portava giù verso piazza Verdi e piazza Politeama palermitani e avventori della provincia, una strada piena di bar e di negozi, oggi è una distesa di cartelli "Affittasi" e "Vendesi" inghiottiti dalle intemperie. Mentre il dibattito sul tram di via Libertà cassato dall'opposizione in Consiglio comunale divide la città - la petizione per la tranvia in centro lanciata da Mobilita Palermo ha superato quota 3500 firme - via Roma muore, assediata dall'abbandono e deturpata dall'ennesimo cantiere infinito.
Il progetto della linea A, quella che avrebbe dovuto collegare la stazione centrale con lo stadio, prevedeva il passaggio dei binari in via Roma e la riqualificazione di tutta la strada che sarebbe diventata pedonale: piantumazione di nuovi alberi, panchine e fioriere. E alcuni imprenditori ci hanno creduto. "Non mi pento di averlo fatto solo perché la libreria che ho aperto è un servizio di per sé e la gente risponde - dice amaro Giuseppe Flaccovio che ha aperto uno store della catena Mondadori tra i Quattro Canti e piazza San Domenico esattamente due anni fa - ma è avvilente ritrovarsi un marciapiede con i fossi, una strada piena di buche, illuminazione carente e cestini pericolanti".
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