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mercoledì 22 dicembre 2021

Vocabolario del feudo. Quando a Contessa pochi vivevano e tanti sopravvivevano

Agricoltura siciliana dell'immediato

 secondo dopoguerra.

Quando nell'ante guerra la Riforma Agraria era tutta da immaginare  e la stragrande estensione del territorio di Contessa Entellina rientrava nel contesto del latifondo, ossia nell'attardato feudalesimo che nel resto dell'Italia era stato invece risolto ai primi dell'Ottocento,  i rapporti sociali della produzione e del lavoro erano davvero arretratissimi. Quel quadro di ritardato feudalesimo, di cui ancora oggi nelle scuole non si studia nulla,  è stato sconvolto in tempi relativamente recenti; sul finire degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta del Novecento. Il Fascismo aveva congelato quella situazione, provando con pochissimi successi a realizzare semplicemente alcune "case coloniche", la cui testimonianza possiamo cogliere, noi di Contessa Entellina, nelle "quattro case di Vaccarizzotto", destinate ad accogliere alcuni "coloni" dediti a porzioni di terreni facenti parte del latifondo con sede ufficiale a "Vaccarizzo".

Dobbiamo ricordare che oltre alle lotte contadine del dopoguerra, guidate da leaders sindacali di alto spessore culturale ed umano, il quadro rurale latifondista è stato sconvolto anche dall'inarrestabile flusso migratorio verso il Nord Europa e dalla diffusione dei mezzi meccanici.

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 La lunga permanza -sotto più aspetti di vita sociale- di alcuni arcaici sistemi di produzione connessi al sistema latifondista è ancora oggi all'origine dell'arretratezza della nostra terra e dell'ormai abituale sistema di cercare fortuna intraprendendo la via dell'emigrazione. 

  I politici dei nostri tempi non sempre sono tanto avveduti culturalmente, nè posseggono la sufficiente visione dei meccanismi di crescita e sviluppo socio-economico, tanto è che ritengono che la "crescita umana" debba arrivare spontaneamente piuttosto che nel saper cogliere le opportunità legislative e quelle della modernizzazione del complessivo sistema economico.

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La presente pagina si propone di conservare la memoria terminologica e la funzione di crescita culturale delle giovani generazioini.

Lù feudatàriu = era sempre un discendente delle famiglie aristocratiche, che risiedeva nei significativi -artisticamente-   palazzi di Palermo.

La gabbella = Il feudatario raramente, attraverso i suoi collaboratori, conduceva la gestione agraria direttamente. Egli dava in affitto l'intera estensione, o parti, del feudo al "gabillotto" che gli assicurava una rendita annua.
Il gabellotto non sempre gestiva in conto proprio l'intera estensione del latifondo. Più frequentemente egli preferiva trasformarsi in "intermediario" ed affidava a piccoli coltivatori porzioni di terra, di anno in anno.
Fari massaria = Quando l'intermediario gestiva direttamente il feudo si diceva che "faceva, ... che gestiva la masseria", ossia conduceva il feudo in maniera capitalistica sia nel versante delle coltivazioni che in quello degli allevamenti, in proprio (a cuntu propriu; in economia) con manodopera salariata.
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A questo proposito ci piace ricordare che le leggi attuali prevedono l'obbligo di insegnamento nelle scuole di quella che è stata la storia e la cultura siciliana.

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