Sono trascorsi diciotto anni da quando Francesco Di Martino, -il Sindaco- come a Contessa in tanti continuavano a chiamarlo sebbene non rivestisse più da anni quel ruolo, è morto.
Quel suo venir meno fu un fatto imprevisto e sorprendente; la notizia da Palermo -dove egli risiedeva con la famiglia- in quel due agosto del 2000.si diffuse rapidamente mediante la radio, la tv ed i giornali per tutta la Sicilia e colse molti -nella sua Contessa Entellina- davvero impreparati. La notizia si presentò come brutta sorpresa anche per chi ed erano tanti, per motivi di vicinanza e militanza politica, di amicizia e persino di parentela lo aveva incontrato non molto tempo prima.
Il male purtroppo lo vinse nonostante il sempre suo ostentato ottimismo.
Era allora deputato dell'Assemblea Regionale Siciliana e rivestiva la funzione prestigiosa di Presidente della Commissione Bilancio, ma a sfogliare le tantissime pagine del suo curriculum si scopre quanti e di quale rilievo erano stati i ruoli e gli incarichi pubblici che nel tempo aveva rivestito nel contesto della sua natia Contessa Entellina, in cui aveva ricoperto il ruolo di Sindaco lungo tutti gli anni più impegnativi -per la comunità- del terremoto e del post-terremoto '68, della città capoluogo dell'isola Palermo dove fu per parecchi anni Presidente della Camera di Commercio e consigliere comunale per un mandato, e in ambito della Regione Sicilia dove ricopri anche il ruolo di Assessore al Lavoro.
Di Martino fu un socialista entusiasta, impegnato e fiducioso che la società entro cui viviamo piena di storture, ingiustizie e diseguaglianze si potesse e si può sempre cambiare. Era stato sin da giovanissimo militante riformista del psi e della cgil e mai lasciò il timone delle organizzazioni di cui fece parte, neanche quando le vicende ed il quadro politico volse in direzioni opposte.
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Da LA REPUBBLICA
del 04-08-2000
L'addio a Francesco Di Martino il decano dei socialisti siciliani
Il cippo appostato nei pressi del Campo Sportivo dedicato a Francesco Di Martino recita: "Figlio di questa terra, Padre della sua ricostruzione". |
Ieri è stata allestita la camera ardente all'Ars vicino a quell'aula parlamentare nella quale Francesco "Ciccio" Di Martino era entrato per la prima volta nel '91, deputato eletto nelle liste Psi con oltre 24 mila voti di preferenza. Nel Psi aveva cominciato a militare giovanissimo, ed era stato sindaco del suo paese, Contessa Entellina.
Laureato in Economia e commercio aveva guidato la Camera di commercio di Palermo per dodici anni ed era stato anche al vertice della Gesap, la società che gestisce i servizi aeroportuali. Al governo della Regione ci era entrato come assessore al Lavoro nella giunta guidata da Giuseppe Campione. Il crollo del Psi, lo spostamento di molti pezzi del partito verso il centrodestra, scoprono lui, socialista, che resta saldamente ancorato allo schieramento di centrosinistra. Né lo sfiorano le inchieste che, in pratica, decapitano il garofano. Alle regionali del '96 si candida sotto il simbolo di Rinnovamento Italiano, poi nasce lo Sdi e lui ne assume la guida in Sicilia. Fino a ieri, quando il suo collaboratore di sempre, Claudio Ioren, gli ha posato addosso la bandiera rossa dei socialisti.
All'Ars gli subentrerà Salvino Pantuso che era stato il primo dei non eletti di Rinnovamento Italiano nel '96 e che oggi è il coordinatore provinciale dei Democratici.
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