Giorni di estate 2018
Spesso conosciamo posti lontani
ed ignoriamo l'esplorazione del nostro territorio.
IL Castello di Calatamauro è di origine bizantina; nel IX secolo divenne una roccaforte araba e poi, dopo la disfatta saracena, sede di Signorie normanne prima e poi sveve -caratterizzate queste ultime dal periodo di Federico II e dalla distruzione della vicina Rocca di Entella-.
Con la guerra del Vespro erano asserragliati a Calatamauto gli Angioini che furono sloggiati dall'alleanza fra palermitani e corleonesi che si avvalsero di uno stratagemma: diedero alle fiamme per giorni e giorni il vastissimo bosco che allora copriva vastissimi territori a partire dalle pendici della fortezza.
Gli Aragonesi attribuirono il castello ai Peralta che quindi a metà quattrocento passò per ragioni ereditarie ai Cardona che ne fecero sede di divisione amministrativa dei loro vastissimi domini feudali.
Con la guerra del Vespro erano asserragliati a Calatamauto gli Angioini che furono sloggiati dall'alleanza fra palermitani e corleonesi che si avvalsero di uno stratagemma: diedero alle fiamme per giorni e giorni il vastissimo bosco che allora copriva vastissimi territori a partire dalle pendici della fortezza.
Gli Aragonesi attribuirono il castello ai Peralta che quindi a metà quattrocento passò per ragioni ereditarie ai Cardona che ne fecero sede di divisione amministrativa dei loro vastissimi domini feudali.
Con la fondazione di Contessa e nei primi decenni del XVI secolo, il territorio amministrativo di Calatamauro passò al nuovo stato feudale di Contessa, regolarmente dotato dai Cardona di tutti gli apparati amministrativi necessari alla sua autonomia. Nei successivi decenni del Cinquecento la fortezza iniziò il declino fino a raggiungere lo stato di ruderi. Ruderi su cui in anni recenti si pensa però di cogliere segni leggibili del passato su cui immaginare parziali recuperi.
L'Associazione Vivere Slow gestisce l'Area Archeologica Naturalistica Castello di Calatamauro |
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