La
crisi morde il tessuto socio-economico dell’isola ed il governo di
centro-destra alla guida della Regione per contrastarne gli effetti non trova di meglio che aprire i cantieri scuola, strumenti di intervento in voga negli anni sessanta e settanta del
secolo scorso. Null’altro da quegli anni la Politica isolana è riuscita a
mettere finora su per far crescere la nostra terra.
I bandi sono già stati pubblicati.
Le risorse fanno parte del terzo ambito di
intervento del Piano di azione e coesione 2014/2020.
--Cinquanta milioni di
euro sono destinati ai Comuni siciliani fino a 150 mila abitanti,
--e venti milioni in
favore degli Enti di culto della Sicilia (il 70 per cento per quelli cattolici,
mentre la restante parte per tutti gli altri).
Per il Governo regionale si tratta quindi di una
piccola boccata d’ossigeno per i numerosi disoccupati siciliani, che potranno
così tornare a lavorare, dall’altro i Cantieri serviranno a realizzare diverse
opere pubbliche nei vari Comuni dell’Isola e quindi anche con un’utilità per la cittadinanza.
Obiettivo dei cantieri è di
sviluppare percorsi integrati di inserimento o reinserimento lavorativo dei
disoccupati con attività di orientamento, formazione e work experience
direttamente sul campo.
Tra le esercitazioni pratiche sono previste anche
---la sistemazione di
strade comunali,
---la costruzione e la
sistemazione di altre opere di pubblica utilità e di interesse pubblico e
sociale.
Destinatari dei bandi
sono disoccupati o inoccupati, ex detenuti, ex tossicodipendenti in uscita
dalle comunità protette e tutti quei soggetti a rischio di esclusione dal
mercato del lavoro per età e per scarsa qualificazione professionale.
Il finanziamento servirà a coprire le spese per
la retribuzione del personale di direzione e degli allievi, per il costo degli
oneri assicurativi, per il materiale didattico, per le spese di progettazione,
per le visite mediche, per gli attrezzi da lavoro, per la sicurezza, per gli
eventuali noli, per i materiali, per i trasporti e per le spese di collaudo.
Tre sono le fasi:
() la prima prevede la raccolta dei progetti da
ammettere a finanziamento;
() poi si procederà
all’individuazione dei soggetti da utilizzare nel programma di lavoro
selezionati dai Centri per l’impiego;
() e infine si avvierà
la work experience, con l’effettivo inserimento nel mondo del lavoro.
Per accedere al finanziamento, sia i Comuni che
gli Enti di culto dovranno fare pervenire l’istanza di finanziamento entro
novanta giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sulla Gazzetta ufficiale
della Regione, presso l’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche
sociali e del lavoro.
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