Il male nel mondo, nelle vicende degli uomini, c'è, esiste ed è inestirpabile con i metodi ed i mezzi degli uomini, così sembra e così viene detto da più parti.
Ogni volta che ci si prova con i mezzi umani (Rivoluzione francese, russa, autoritarismi più vari etc.) i danni della cura si rivelano maggiori della malattia.
Nel nostro mondo, quello Occidentale, spuntano leggi per estirpare la corruzione, per contrastare la fame e la miseria nel mondo, eppure la cattiveria insita in ciascuno di noi e l'imprevedibilità della natura producono ogni giorno nuove sofferenze e nuovi disagi in forme vecchie e modalità via via nuove.
Il Cristianesimo, ne ha parlato nel corso di un elogio funebre proprio recentemente pure il nostro Parroco, Papàs Nicola Cuccia, ammette sulla scorta delle Scritture che nel mondo il male c'è e deve venire fuori, manifestarsi. E' nella natura, nel mondo.
In un certo senso esso sarebbe come un ascesso che inevitabilmente deve spurgare, non può starsene dentro. Bisogna che esca perché c'è e quindi non può starsene dentro. Ovviamente se non ci fosse sarebbe meglio, ma c'è e bisogna liberarsene.
Come liberarsene ?
Accettando -secondo il Cristianesimo- ad imitazione di Cristo la Croce, quello strumento usato per i malfattori, che se viene usaato nello Spirito evangelico evidenzia che esiste un amore più forte della morte.
Accettare però non significa subire supinamente. Il Cristo infatti si pose in contrapposizione ad interpretazioni e visioni che tenevano incatenato l'uomo. E finì in Croce.
Quale Croce ci è dato vedere in azione ai nostri giorni ?
Ingiustizie di ogni tipo e specie, oppressioni ai danni dei più deboli e dei miserabili del mondo, menzogne e alterazione dei principi costituzionali, odio e sufficienza nei confronti di esseri umani il cui torto è di essere di colore diverso dal nostro, protagonismo appariscente di saper fare violando palesemente la Costituzione ed i Trattati internazionali.
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Chi vogliamo come Capo ?
In un testo scritturistico mi è capitato di leggere che gli alberi della foresta un giorno vollero darsi un re. Si rivolsero all'ulivo e poi alla vite e quindi al fico se volevano regnare sul resto della foresta. Esse però si guardarono bene dal farlo. Gli alberi si rivolsero allora al rovo, il quale senza batter ciglio accettò.
Pessima scelta, ovviamente !
Come si fa a stare all'ombra del rovo ?
Il rovo, nuovo re della foresta, si affrettò a dire: "Venite alla mia ombra".
Ma come si fa ?
Il rovo non offre libertà di scelta una volta diventato re; se via via qualcuno non si accomoda infatti alla sua regola egli trova il modo come distruggerlo.
Oggi
Il Potere nei tempi più recenti nel nostro Paese non è più al servizio del "cittadino", esso domina, toglie spazi di libertà, oscura la Costituzione, ignora le conquiste della scienza e del pensiero umano.
Eppure in tanti non si accorgono. Lo accolgono da re.
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