Chi regge le sorti del paese ?
CARLO COTTARELLI, economista
C’è chi dice che le regole europee non permettono a un paese di spendere quanto vuole, neppure per priorità. È falso. Un paese può aumentare la spesa quanto vuole se è disposto ad aumentare le proprie entrate.
È così strano chiedere ai propri cittadini di pagare per nuove spese?
LUIGI MARATTIN, capogruppo Pd in Commissione Bilancio -Camera-
Non devi stupirti che la Castelli (Sottosegretario m5s al Ministero dell'Economia) non accetti il confronto con nessuno. Non sarebbe in grado di reggere un confronto su materie economiche con nessun essere vivente.
Io sogno, poi, un’informazione che obblighi i politici (tutti) al confronto, ma questa è un’altra storia.
VITTORINO ANDREOLI, psichiatra e scrittore
Viviamo in una società dominata dalle frustrazioni. La sensazione prevalente è quella di trovarsi in un ambiente in cui ci si sente esclusi, ci si sente insicuri, si ha paura. Si accumula così la frustrazione, che poi diventa rabbia. E la rabbia sa a cosa porta? Porta alla voglia di spaccare tutto. Il nostro tempo non è violento, è distruttivo.
C'è il desiderio di fare la guerra, per mascherare situazioni personali, per fare le armi, per alimentare gli arsenali nucleari. C'è aria di guerra, e la guerra è distruttività. Lo ribadisco: la distruttività è la caratteristica fondamentale del nostro tempo.
C'è stato il periodo della ragione, dei lumi, delle grandi ideologie e adesso...
Adesso abbiamo il periodo della stupidità.
Perché dice così?
Perché governa l'irrazionalità! Domina l'assurdo. Non c'è il senso dell'etica. Peggio di così... E come conseguenza della stupidità abbiamo la regressione all'homo pulsionale.
Ricordavo che appartenessimo all'homo sapiens sapiens.
No! In questo momento storico in cui domina l'assurdo, noi siamo l'homo stupidus stupidus stupidus.
Per quale motivo?
Tutti pensano a se stessi. Nessuno pensa che siamo un Paese. E questa è la stupidità. Se oggi uno non è stupidus in questa società non può vivere.
Dove si concentra la stupidità oggi?
Nel potere. Il potere oggi è per definizione stupido. Io uso il potere come verbo: posso, quindi faccio. E faccio perché posso. Il potere è l'aspetto più chiaro della stupidità.
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