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domenica 17 agosto 2014

Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno

MATTEO
17,  14-23

NIENTE VI SARÀ IMPOSSIBILE
14 E, venendo essi verso la folla, gli si avvicinò un uomo, gettandosi in ginocchio davanti a lui 15 e dicendo: Signore, abbi pietà di mio figlio, perché è lunatico e soffre malamente. Spesso infatti cade nel fuoco e spesso nell’acqua. 16 E l’ho portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto curarlo. 17 Ora rispondendo Gesù disse: O generazione senza fede e perversa, fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Portatemelo qui! 18  E lo minacciò Gesù, e uscì da lui il demonio e fu curato il bambino da quell’ora. 19 Allora avvicinatisi i discepoli a Gesù in disparte gli disseroPerché noi non abbiamo potuto scacciarlo? 20 Ora dice loro: Per la vostra poca fede! Amen vi dico, se avrete fede come un chicco di senape, direte a questo monte: Spostati da qui a là, ed esso si sposterà; e niente vi sarà impossibile. 21  (Questo genere di demoni non esce che con la preghiera e il digiuno).
22  Ora, trovandosi essi in Galilea, disse loro Gesù: Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini, 23  e lo uccideranno, e il terzo giorno risusciterà. E furono rattristati molto.
Brano del Vangelo di Matteo proclamato in questa domenica nelle Chiese di rito bizantino
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Gli uomini di solito -agli altri uomini, o figli degli uomini- non sanno fare cose grandiose. 
L'egoismo permette che le cose grandiose vadano fatte a proprio beneficio. Agli altri, se non esiste una forte motivazione, gli uomini sanno fare del male, lo uccidono realmente o metaforicamente.

Che cosa si può aspettare una persona credente o meno rispetto all’impossibile che spesso governa la nostra vita? 
1-che la “fede” – che non è solo abbandono a Dio, ma anche fiducia in se stessi, nei propri valori, negli altri – possa salvare le situazioni più chiuse e disperate; 
2-che la “resurrezione”, se cercata con amore, può ridare vita alle relazioni ferite e ai sogni infranti; 
3-che, pur nella durezza dell’esistenza, non ci si deve mai negare la dimensione del desiderio e della speranza, anche quando tutto sembra precipitare e perdere senso.

I discepoli di Gesù pur essendo vissuti vicino a lui da lungo tempo non avevano capito il messaggio che lui aveva da consegnare loro. Lo capiranno solo dopo, quando scopriranno che Egli li aveva chiamati ad una "vita nuova", per una "vita nuova", al servizio degli altri e nello spirito dell'amore.

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