Le premesse
nRivoluzione
finanziaria e trentennio liberista
nDalla metà
degli anni Settanta la deregulation finanziaria, la creazione di nuovi strumenti finanziari, i progressi tecnologici, l’aumento della liquidità
internazionale,l’aumento del prezzo del petrolio hanno prodotto una rivoluzione
finanziaria.
Le riserve accumulate dai paesi esportatori di petrolio e da
alcuni paesi asiatici per il surplus commerciali hanno costituito i fondi sovrani (strumenti finanziari di controllo pubblico che dispongono di enormi
liquidità).
Molte risorse finanziarie sono gestite da fondi pensioni, fondi di
investimento, compagnie di assicurazioni, fondi speculativi che si muovono senza riferimenti all’economia reale.
La maggior parte dei flussi finanziari sono a breve termine, altamente volatili
e speculativi.
La maggioranza delle imprese sono
controllate da attori finanziari alla ricerca della massimizzazione del
profitto a breve termine.
nGli stati sono sempre più vulnerabili di fronte alla velocità, alla natura
e alla dimensione enorme dei movimenti finanziari. Una delle risposte è la
creazione di accordi regionali.
nIl peso
economico della finanza globale supera
ormai quello della produzione mondiale di beni e servizi.
nINDEBITAMENTO crescente. Grazie
alle politiche delle banche centrali, a partire dalla FED (la banca centrale usa), il basso costo del
denaro ha spinto le famiglie a indebitarsi e gli speculatori a investire a
debito sui mercati finanziari (creazione di bolle speculative). Anche le
banche si indebitano a breve per realizzare operazioni speculative. Tutto ciò è
favorito dal sistema bancario ombra, creato
dalle banche, non regolamentato e specializzato nella raccolta/investimento di
nuovi prodotti finanziari strutturati.
nLa
valutazione del rischio dei nuovi prodotti finanziari viene fatta dalle agenzie di rating:
difficoltà di valutare i prodotti + conflitti d’interesse
controllori/controllati
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