Nel
Nord Iraq si sta ripetendo ad un secolo di distanza una storia già nota.
Nel
1915 avvenne, come ricordano alcuni testi di Storia contemporanea, il
genocidio del popolo armeno mentre le donne venivano vendute come schiave, o
costrette con i loro figli a marce nel deserto verso la morte per fame e sete.
Nel 1915 da quelle parte il dominio forte
era quello dei turchi ottomani i quali non potevano tollerare che permanesse lì
una presenza forte di cristiani-armeni; e fu strage. Pare che non meno di un
milione e mezzo di cristiani furono sterminati per creare spazio a chi
cristiano non era.
Allora i paesi europei si girarono
dall'altro lato poichè i rapporti economici e politici con l'Impero ottomano
erano più interessanti che occuparsi di questioni umanitarie.
Allora come oggi le vittime furono le
donne ed i bambini perchè gli uomini erano stati assassinati nei tentativi di
resistenza.
Adesso nel 2014 lo scenario è quasi
identico. Di fronte al fondamentalismo l’occidente,
come nel 1915, sta a guardare e si interroga se fornire aiuti umanitari, tra
forti dose di indifferenza e di impotenza.
Come mai ?
Agli Usa interessava qualche anno fa il petrolio di Gheddafi
e non certo la sabbia del Nord Iraq. Agli Usa -inoltre- interessa includere l'Ucraina fra
i paesi Nato per postare i missili sotto le mura del Cremlino non di certo
salvare alcune centinaia di migliaia di esseri umani "inutili", in
quanto minoranze senza influenza nella regione Medio orientale.
Sono solo gli Usa a sorprendere ?
No, esistono le stonature di poveri
diavoli divenuti parlamentari di Montecitorio.
“(..) Fenomeni radicali come l’ISIS sarebbero da
approfondire con calma e rispetto (..)”. Simili sciocchezze, in un’intervista a La Stampa, ha osato
pronunciarle un “cittadino” che -viene detto- è capogruppo M5S alla commissione
Esteri alla Camera.
Costui, deputato della Repubblica Italiana, sarebbe bene che
andasse a vivere un pò di tempo con i Jihadisti, coloro che hanno imposto la
Sharia e si dedicano al massacro sistematico di cristiani e minoranze
religiose ed etniche, allo scopo di prendere contatti magari con il califfo Al Baghdadi e ragionare con lui con “calma e rispetto” sulle supposte ragioni dell’ISIS.
La Camera dei Deputati paga -come è noto- oltre che il biglietto di andata anche quello di
ritorno ai parlamentari.
Chissà se dopo aver dialogato "con calma e rispetto"
costui tornerà per esternare altre sciocchezze.
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