Altrove si guarda all’Italia, almeno in Europa, con sospetto e una certa diffidenza. Gli investitori non si fidano più di noi. Hanno torto? Tra promesse folli come
-la flat tax (50 miliardi),
-il reddito di cittadinanza (per Di Maio 17 miliardi, per Boeri il doppio),
-la riforma della Fornero (15-20miliardi), che Di Maio vorrebbe decidere subito indebitando a dismisura l’Italia,
-e le dichiarazioni di Grillo sul referendum anti euro,
-aggiungendovi la sospensione, o almeno la ridiscussione, della Torino-Lione e le decisioni a proposito dell’Ilva,
il fine estate sarà caldo e molto. Germania, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia, tutti paesi che hanno i socialisti o i liberalsocialisti, al governo, ci guardano un po’ come gli altri paesi guardavano all’Italia fascista.
Con diffidenza, ma anche col fondato timore che l’esperimento italiano si possa espandere altrove.
E noi saremo costretti o a veder contraddette le facili promesse elettorali (ma a questo punto andrà in crisi il governo) o a rotolare tutti insieme sempre più a fondo.
Già i primi segnali sulla disoccupazione che a giugno é cresciuta, dopo un calo progressivo che durava almeno da tre anni, ci parlano da soli. Poi il calcolo degli effetti del decreto Di Maio forniti dall’Inps (8mila disoccupati in più per i prossimi tre anni) fanno il resto. Certo se l’opposizione resta ancorata a vecchi riti e slogan siamo alla frutta. Il Pd si divide perché una sua parte, per fortuna ancora minoritaria, vorrebbe recuperare i Cinque stelle e Forza Italia invece é ancora interessata a recuperare la Lega. Poi c’è, o c’era, Leu che per odio verso il Pd sta conducendo un’opposizione morbida. Bravi. Così non si fa. Se continuano così il rischio é che anche nel baratro gli italiani insistano, magari accusando i mercati, l’Europa e i governi precedenti, a preferire i pentaleghisti.
Ma la colpa sarà solo di un’opposizione imbelle.
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