Poco più di un quarto d’ora per liquidare bruscamente quasi tre anni di governo Renzi, mai nominato ma continuamente evocato nella rappresentazione di un paese più fermo che mai, privo di una ripresa economica accettabile, nella tenaglia della disoccupazione e con i giovani abbandonati al loro destino, che quando costretti a fuggire all’estero “meritano sostegno
ENZO BIANCHI, priore di Bose
L'unica via dell'amore è quella che dai cinque sensi scende nel cuore e dal cuore raggiunge e accende i nostri sensi
ALBERTO FORCHIELLI, esperto della globalizzazione e gestore di un fondo di private equity
«C’è un dato sconvolgente di cui nessuno parla, Nel 2016 la crescita del commercio mondiale è stata inferiore alla crescita del Pil mondiale. Negli ultimi quarant'anni è successo solamente altre tre volte: nel 1982, nel 2001 e nel 2009. Altro che Trump, Putin, la Brexit, gli attentati delll’Isis: la vera notizia dell’anno, quella che cambierà le nostre vite, è questa»
FERRUCCIO DE BORTOLI, già direttore del Corriere della Sera
Il lavoro dei giovani è stato al centro del messaggio di fine anno del Capo dello Stato Sergio Mattarella e dell’omelia del Te Deum di papa Francesco. Parole alte, belle, toccanti. Ma si ha sempre la sensazione, con tutto il rispetto, che siano un po’ dovute. Il tema è centrale nella nostra vita quotidiana. Ma, purtroppo, non è un’emergenza nazionale. E nemmeno noi, a essere onesti, la sentiamo tale. C’è sempre un interesse, anche il più piccolo e corporativo, che inevitabilmente viene anteposto al lavoro dei giovani, il cui grado di rappresentatività è modesto, se non inesistente. Insomma, non sono una lobby. Politicamente non contano nulla.Ogni volta che se ne parla prevalgono i toni paternalistici.
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