ANTONIO POLITO, editorialista del Corriere della Sera
Il problema di Renzi e' che Letta non e' come Fassina e Cuperlo: non si offende mai
ANTONIO CALABRO', giornalista
La Finanza: evasi 50 miliardi nel 2013, il 3% del Pil. Irregolare uno scontrino su 3. E lavoratori e imprese subiscono il peso degli evasori
CLAUDIO MARTELLI, già vice segretario Psi
- “Decisionista, arrogante, schietto. Renzi come Craxi, uomo di rottura”
-“Il sindaco di Firenze è molto gioviale e sfida i tabù della sinistra. Il suo spirito guascone lo rende subito simpatico”
-«Come Craxi nel Psi. Come Craxi, poi, Renzi ha l’adrenalina, e non credo dipenda solo dall’età. È l’unico ad aver sfidato l’apparato di Botteghe Oscure, prima a Firenze poi a livello nazionale. E ha vinto. A dirla tutta avrebbe vinto anche un anno e mezzo fa, se Bersani non si fosse accordato con Vendola per ottenere i voti di Sel al secondo turno delle primarie…».
- Anche la migliore legge elettorale, e quella proposta da Matteo non lo è affatto, non garantisce la stabilità dei governi, che saranno sempre alla mercé dei partiti minori. Occorre eleggere direttamente il presidente del Consiglio o quello della Repubblica, non capisco perché Renzi abbia lasciato cadere questo tema».
«Forse teme le resistenze interne al Pd e alla maggioranza, ma sbaglia. Questo è il momento di osare, anche perché è chiaro che la Terza Repubblica nascerà solo se cambia la forma di governo».
Riuscirà Renzi a cambiare il Pd come Craxi cambiò il Psi?
«Lo spero. La pancia comunista ha già votato Prodi e Rutelli, con lui sa di poter vincere e questo le basta. Il punto è vedere se Renzi riuscirà a cambiare il partito nelle sue roccaforti tradizionali: sul Monte dei Paschi di Siena, ad esempio, è stato molto prudente».
Differenze sostanziali?
«Craxi aveva una visione internazionale, mentre con Renzi tutto sembra un po’ superficiale e modaiolo. Cosa vuole, sono questi i tempi che corrono…».
Una grande differenza sta nel consenso di cui dispongono.
«È vero, Craxi fece grandi cose ma non andò oltre l’l1% dei voti. Aveva un carattere troppo ruvido e spigoloso per piacere alle masse, mentre Renzi è molto più gioviale e quel suo atteggiarsi a moschettiere lo rende immediatamente simpatico».
La Finanza: evasi 50 miliardi nel 2013, il 3% del Pil. Irregolare uno scontrino su 3. E lavoratori e imprese subiscono il peso degli evasori
CLAUDIO MARTELLI, già vice segretario Psi
- “Decisionista, arrogante, schietto. Renzi come Craxi, uomo di rottura”
-“Il sindaco di Firenze è molto gioviale e sfida i tabù della sinistra. Il suo spirito guascone lo rende subito simpatico”
-«Come Craxi nel Psi. Come Craxi, poi, Renzi ha l’adrenalina, e non credo dipenda solo dall’età. È l’unico ad aver sfidato l’apparato di Botteghe Oscure, prima a Firenze poi a livello nazionale. E ha vinto. A dirla tutta avrebbe vinto anche un anno e mezzo fa, se Bersani non si fosse accordato con Vendola per ottenere i voti di Sel al secondo turno delle primarie…».
- Anche la migliore legge elettorale, e quella proposta da Matteo non lo è affatto, non garantisce la stabilità dei governi, che saranno sempre alla mercé dei partiti minori. Occorre eleggere direttamente il presidente del Consiglio o quello della Repubblica, non capisco perché Renzi abbia lasciato cadere questo tema».
«Forse teme le resistenze interne al Pd e alla maggioranza, ma sbaglia. Questo è il momento di osare, anche perché è chiaro che la Terza Repubblica nascerà solo se cambia la forma di governo».
Riuscirà Renzi a cambiare il Pd come Craxi cambiò il Psi?
«Lo spero. La pancia comunista ha già votato Prodi e Rutelli, con lui sa di poter vincere e questo le basta. Il punto è vedere se Renzi riuscirà a cambiare il partito nelle sue roccaforti tradizionali: sul Monte dei Paschi di Siena, ad esempio, è stato molto prudente».
Differenze sostanziali?
«Craxi aveva una visione internazionale, mentre con Renzi tutto sembra un po’ superficiale e modaiolo. Cosa vuole, sono questi i tempi che corrono…».
Una grande differenza sta nel consenso di cui dispongono.
«È vero, Craxi fece grandi cose ma non andò oltre l’l1% dei voti. Aveva un carattere troppo ruvido e spigoloso per piacere alle masse, mentre Renzi è molto più gioviale e quel suo atteggiarsi a moschettiere lo rende immediatamente simpatico».
Nessun commento:
Posta un commento