Entella, dopo l'eclisse attraversata nei primi secoli dell'era volgare (il periodo dopo Cristo), ascende a notevole grandezza ed incidenza nello scacchiere occidentale dell'isola nel IX secolo, ossia con l'affermarsi del dominio musulmano.
Di Entella parlano numerosi scrittori e cronisti europei che a cominciare dalla fine del Cinquecento visitano la Sicilia per scoprire i resti del mondo classico; è -come noto- quello il periodo che ci regalerà con l'Umanesimo anche il Rinascimento.
Taluno di questi visitatori ci ha lasciato schizzi dei resti (di allora) del Castello che dominava il pianoro di Entella, il castello che sorgeva sul Pizzo della Regina, ed altri (fra i visitatori europei) saliti sulla montagna nel Cinquecento descrissero le rovine e parlarono delle tante ossa umane che stavano sparse per il pianoro a due secoli e mezzo dalla ferocia federiciana con cui furono sterminati gli ultimi combattenti mussulmani della città.
A cosa è dovuta la denominazione "Pizzo della Regina" ?
Il riferimento va alla figlia di Ibn-Abbad (il capo della resistenza araba al disegno di Federico II di eliminare ogni ricordo mussulmano dall'isola). Ibn-Abbad rimase ucciso nei combattimenti contro l'esercito dell'Imperatore mentre la figlia, secondo testi arabi si sarebbe asserragliata con le residue forze militari islamiche nel Castello, poi detto, di Pizzo della Regina.
Il Castello, secondo gli scavi condotti dalla Scuola della Normale di Pisa, era protetto da un muro difensivo dallo spessore di circa mt. 1,5. Muro questo che non esisteva nella città classica, quella che dal 1000 a.c. scrisse una parte della Storia dell'isola fino al periodo imperiale romano (V sec. dopo Cristo).
Fra le testimonianze di Entella, città mussulmana, c'è quella di Goffredo Malaterra, biografo di Ruggero d'Altavilla, che la descrive come teatro di una sanguinosa vicenda nel contesto della conquista normanna (forse nei primi di marzo del 1062, come vuole Michele Amari). Il castrum Antilium venne preso d’assedio da Ibn Thimma, capo musulmano passato dalla parte dei Normanni nel momento della conquista. Il Pontieri colloca l'episodio un anno prima (1061).
Nel 1182 Entella, città musulmana, è affidata da Gugliemo II alla Signoria dell'Arcivescovo di Monreale. E' una chiara provocazione del Re normanno (Jarida).
Come è provocazione pure la lettera di Papa Innocenzo III del 1206 con cui i capi della città vengono invitati a prestare fedeltà a Federico II.
Gli anni di effettivo scontro armato fra gli abitanti di Entella e le truppe dell'Imperatore sono quelli compresi fra il 1221 ed il 1223 e poi, quelli determinanti, 1243-1246.
La cartografia normanna presenterà insistentemente l'area di Entella come un "castrum", come fortezza. Eppure i rinvenimenti della Scuola Normale di Pisa attestano di una zona tutt'attorno al Castello abitata.
I ricercatori di tutte le scuole concordano su un significativo crollo demografico di Entella fra il V ed il VI secolo dopo Cristo ed una crescita, consistente, dal IX secolo in coincidenza del dominio arabo.
Dal XII secolo l'area comincia ad essere intensivamente popolata: siamo infatti nel periodo in cui viene meno nell'isola l'equilibrio precedente di coesistenza fra le tre culture, la indigena-bizantina, la franco-latina arrivata con i normanni e la mussulmana.
Ancora i ricercatori non sono in grado di poter attestare, comunque, se la città islamica abbia occupato l'intera superfice del pianoro o quella che era stata la città del periodo classico. Su Entella infatti gli scavi e le ricerche sono, ad oggi, ad uno stadio ancora non inoltrato.
Gli scavi in corso dovranno anzitutto darci la lettura completa dell'Entella islamica e poi, successivamente, quella dell'Entella romana, greca, campana e poi ... elima. Si procede, infatti, per strati.
Una prima asserzione che sta comunque emergendo è quella che vuole l'Entella islamica dotata di mura; mura che verosimilmente non c'erano nella città classica, o comunque se c'erano erano a presidio del lato non ripido della Rocca.
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