OGGI LA SALVEZZA VENNE IN QUESTA CASA
Luca (19,1-10)

Oggi la salvezza venne in
questa casa, perché anche
lui è figlio di Abramo.
10
Poiché il Figlio dell’uomo venne per cercare e salvare ciò che è
perduto.
(Brano del Vangelo proclamato oggi nelle Chiese di rito bizantino)
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Già duemila anni fa, come oggi, trovare un motivo forte per continuare serenamente ed in felicità l'attraversata del deserto (la nostra vita) era quello di incrociare lo sguardo, magari pure il sorriso, di qualcun'altro che ci noti, che ci capisca. La vita in amicizia e solidarietà.
Dall'incontro di sguardi, scaturisce
“oggi” (ossia sempre) la salvezza dell'uomo; l'uomo col cuore morto -perché avvolto dal sentimento dell'egoismo e dalle preoccupazioni per il potere, per il possesso e per l'apparenza- può tornare a ri-vivere grazie ad uno sguardo e potrà riprendere in forma più leggiadra e felice la traversata della vita.
Questo può capitare, anzi è capitato, ad un arci-pubblicano, ossia ad un oppressore del proprio popolo, che era colluso, in Israele, col potere romano.
Molti di noi oggi rivolgono l'attenzione a chi è ricco, potente, uomo di successo non tanto per ricordargli che si può stare bene, meglio, vivendo sobriamente ma perché vorrebbero essere come lui.
La felicità e l'attraversata del deserto (=vita) verso il mondo migliore è agevole se invece guardassimo quei pover'uomini ricchi, potenti, malati di protagonismo con l'intenzione di richiamarli al vero senso della vita: la solidarietà e la vicinanza verso chi fatica nella traversata.
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