La prima scossa arrivò all’ora di pranzo e nonostante fosse
stata avvertita con violenza, a Contessa, la gente non si allertò granché.
Fuori la temperatura era molto bassa e la neve caduta nei quattro giorni
precedenti si era ghiacciata al punto che la circolazione automobilistica era
divenuta impossibile.
Nella mattinata, per concludere un funerale impedito da tre giorni, si era
fatto ricorso ad un rimorchio trainato
da un trattore per il trasporto della salma dalla chiesa dell’Annunziata al
cimitero.
La scossa di avvertimento c’era stata, ma le ostili condizioni atmosferiche non
indussero la gente a trascorrere la notte all’addiaccio. Quella stessa notte
arrivò il disastro, col crollo di numerose case in via Croja, nello Spiazzo
Greco e non solo. In tale circostanza perse la vita Agostino Merendino.
Quella notte, nel Belice, oltre alle quattrocento vittime morì pure un tipo di
società, la società contadina. Ciò che verrà dopo sarà una visione del mondo
completamente diversa.
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