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venerdì 9 settembre 2011

L'Italia è sempre più nella bufera ed i mercati non si fidano delle manovre elaborate a beneficio dei parassiti

Stella e Rizzo, i due bravi giornalisti del Corriere della Sera, sono indignati per la "porcheria" commessa dalla casta in Senato, due giorni fà. All'ultimo istante i "senatori" hanno ottenuto che il maxiemendamento presentato dal governo allentasse i tagli proprio su di loro. Il governo presieduto da Berlusconi, il nanetto che sta per essere succhiato dalla cloaca delle mille inchieste giudiziarie che lo riguardano, non poteva dire no perchè pensa di sopravvivere comprando sempre qualcuno.
Ed i politicanti sono stati graziati.
La manovra ne è uscita priva, ancora una volta di "credibilità", al punto che proprio in questa serata, oggi, il differenziale fra BTP e bond tedesco è tornato al livello di allarme. In pratica nessuno, nei mercati, si fida di noi italiani.
Certo i mercati reagiscono ad ogni notizia che è di loro interesse (dimissioni di un commissario tedesco dalla Bce), ma resta il fatto che il differenziale che crolla non è qurello spagnolo o quello belga bensì quello italiano. Siamo infatti l'anello debole che sta trascinando l'Euro a chiudere la sua esperienza, è questa l'accusa che ci arriva persino da Madrid.
Ma torniamo ai due giornalisti:
Ci fanno sapere che la "casta" si è autoassolta dai sacrifici e aggiungono che mentre lo stipendio medio di un dipendente pubblico è 36.135 (Medio significa che si tiene conto delle retribuzioni dei dirigenti, dei generali dei carabinieri e dei fattorini e si ottiene la media) la retribuzione media di un dipendente della Camera dei Deputati è 131.586 euro. Anche in questo caso per ottenere la media si tiene conto della retribuzione dei funzionari e di quella del personale della portineria e del fattorino che porta un foglio di carta da una stanza a quella accanto.
Ci fanno pure sapere che la Camera dei deputati nel 1983, in euro, costava 291 milioni di euro; oggi (2011) costa un miliardo e 59 milioni di euro. Totale dell’aumento, attualizzando il calcolo? La percentuale calcolata da Stella e Rizzo fa fare un salto sulla sedia: più 41,28% di spesa, alla faccia dei proclami moralizzatori e degli inviti all’austerità.
E il Quirinale?  Nel 2001 spendeva 140.476 milioni di euro. Nel 2011 ne spende 228 milioni, con un aumento del 62% (!). E che dire del Senato? Passa da 154,7 milioni del 1983 a 574 milioni del 2011. Totale dell’aumento di bilancio? Una cifra mostruosa, più 65%.
Dare del parassita a ciascun componentre della classe politica nominata da D'Alema/Veltroni, Berlusconi e Casini non è forse trattarli  fin troppo bene ? 
Siamo governati (si fa per dire) da gente priva di dignità !!!!

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