Jacopo Iacoboni, girnalista de La Stampa, ieri si è visto negare l’ingresso all’evento SUM#02, organizzato a Ivrea dall’associazione Gianroberto Casaleggio, presieduta dal figlio Davide.
Un divieto è motivato «per ragioni personali», come comunicato dall’ufficio stampa del Movimento 5 Stelle facendo riferimento ad articoli scritti da Iacoboni.
E' incomprensibile che ciò avvenga ad opera di una forza politica impegnata nella formazione del prossimo governo e che si fa interprete della necessità del dialogo in una fase politica tanto delicata.
Chi lavora per guidare il Paese non deve temere opinioni dissenzienti, anche le più urticanti: è qui che si misura la maturità di un movimento politico.
Il comunicato del Comitato di redazione de La Stampa
Il Comitato di redazione de La Stampa esprime la piena solidarietà al collega Jacopo Iacoboni, a cui oggi è stato impedito di svolgere il suo lavoro di cronista all’evento Sum#02, organizzato a Ivrea dall’associazione Gianroberto Casaleggio, presieduta dal figlio Davide.
Con un comportamento imbarazzante, che ricorda quello dei buttafuori delle discoteche, al giornalista è stato negato l’accesso dallo staff dell’organizzazione.
Riteniamo gravissimo che il divieto sia stato motivato «per ragioni personali», come comunicato dallo stesso ufficio stampa del Movimento 5 Stelle, facendo riferimento ad articoli scritti da Iacoboni.
Consideriamo inaccettabile e inqualificabile che a un giornalista, e alla testata che rappresenta, venga impedito di fare il proprio lavoro perché si dissente da ciò che ha scritto.
Questi metodi da pseudo democrazia virtuale e dittatura del Grande Fratello non appartengono ai nostri valori e alla nostra cultura. Svolgere attività di censura non è il miglior biglietto da visita per un Movimento che lavora per governare il Paese.
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