MATTIA FELTRI GIORNALISTA
Ci sono rimasto male. Ho aspettato tutto il giorno (in realtà soltanto fino all’ora di cena) che Matteo Salvini dicesse qualcosa sull’abbraccio fra le due Coree. Perché lui è un amico della Corea del Nord, delle due quella con la dittatura. Ci era andato e aveva detto che sembrava la Svizzera, bella, pulita, con un senso di comunità che noi ce lo scordiamo, e dove i bambini non si rimbambiscono davanti alla tv. Però è comprensibile: ieri Salvini era in Friuli Venezia Giulia per le elezioni regionali. Se domani lì la Lega andrà molto bene, si smuoverà qualcosa di decisivo per il governo. Pare. Perché doveva smuoversi qualcosa di decisivo anche domenica scorsa, con le elezioni in Molise e non s’è smosso nulla. Non solo per colpa di Salvini, intendiamoci. Ma non bisogna perdersi d’animo.
Se lunedì di nuovo non succederà niente, il 20 maggio si voterà in Valle d’Aosta. Vai a sapere che la Valle d’Aosta non sposti qualche equilibrio, chessò, un balzo a sorpresa di Liberi e Uguali, un tracollo di Noi con l’Italia. Un uomo saggio come Mattarella aspetterà senz’altro i risultati della Valle d’Aosta. E comunque, tempo una settimana, ed ecco un’altra probante tornata: si eleggono i sindaci di Trento e Bolzano. Mica paglia. Tenere d’occhio la Südtiroler. Un governo Südtiroler-M5S-F.lli d’Italia ha i numeri? E non scordate che il 10 giugno si va tutti alle urne a Castelmagno, Cuneo, 61 abitanti. Nel 2019 si vota a Recco, Genova. E nel 2020 a Camastra, Agrigento. Ecco, Camastra 2020 sarà la svolta, e vedrete che governo, poi.
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