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mercoledì 25 aprile 2018

25 Aprile. La Resistenza in Italia

La guerra partigiana fu un capitolo fondamentale della storia italiana nel corso della seconda guerra mndiale, e non soltanto.

Con la firma dell'armistizio e la vigliacca fuga del Re e del governo nella zona controllata dagli alleati, in quel 8 Settembre 1943 la maggior parte dell'esercito italiano si trovò allo sbando e il territorio patrio per lo più caduto in mani tedesche.
Immedatamnte prese avvio, in luoghi diversi, l'organizzazione spontanea del movimento di resistenza. I primi episodi si ebbero a Roma, dove la popolazione e alcuni reparti dell'esercito cercarono inutilmente  di impedire l'ingresso  dei tedeschi da porta San Paolo, e a Napoli dove il 23 Settembre divampò una insurrezione  popolare che in 4 gorni liberò la città dai tedeschi prima dell'arrivo delle forze alleate.
Il socialista Sandro Pertini
fu uno dei capi del movimento partigiano.
 Dopo l'armistizio si costituì il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) che riuniva i partiti d'Azione, comunista, socialista, democristiano e liberale, e inziò il movimento di resistenza che mise in campo tutte le forze antifasciste, anche di tradizione diverse.
Le zone di maggiore attività dei partigiani furono la Toscana e l'Italia del Nord. Il movimento raggiunse una tale ampiezza da destare la diffidenza persino degli alleati, a cui il controllo della situazione strategica rischiava di fuggire di mano.

Cosa resta oggi ? Si è spenta la valida efficacia di tutto ciò nell’Italia di oggi? 
Può anche darsi. L’Italia e il mondo sono così profondamente mutati! 
Le stesse forze che della Resistenza furono le protagoniste maggiori, anche se tutt’altro che esclusive, sono tutte finite, e non tutte o del tutto bene: gli azionisti, quasi subito; democristiani, comunisti e socialisti dopo una cinquantina di anni. 
Altri fiori sono nati nel giardino della Repubblica, ma — francamente — troppo spesso non leggiadri e non di delicato e rinfrescante profumo. 
Ma questo è un altro discorso.

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