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martedì 3 aprile 2018

I giochi della politica. Le grosse lobby hanno puntato ad abbattere Renzi, adesso lo vorrebbero resuscitare o forse no.

Quale è la sottaciuta verità ?
Soprattutto il Corriere della Sera ma anche Il Fatto e  Repubblica stanno cambiando musica. Sottilmente hanno condotto la campagna elettorale per liberarsi di Renzi, immaginando un dopo elezione M5S-Pd (senza Renzi).

Questa ipotesi immaginata dai soliti che da venticinque anni tirano le fila della Seconda Repubblica (senza mai ammetterlo)  presuppone:
- che il Pd porti ad una nuova maggioranza col M5S tutti i suoi voti e non solamente quelli dei non renziani; 
- che il Pd abbia una forte leadership per affrontare il passaggio ( non serve un caminetto di pallidi ed inconcludenti burocrati di partito); 
- che il Pd abbia una forte identità e non venga descritto come una stampella dei 5 Stelle. 

Questo desidera e punta a realizzare l'Italia che conta e che ha voluto (decenni fa) la Seconda Repubbliica.

Come realizzare il piano ?

Le lobby in queste settimane che ci separano dalle elezioni del 4 marzo stanno prendendo atto che nel Pd non c’e’ alcuna possibilità 
--- di tenere uniti i suoi gruppi in Parlamento, 
--- di realizzare una forte leadership 
--- di mantenere una forte identità ideale e programmatica 
se non con il ritorno alla guida di Matteo Renzi. 

Le lobby si sono reso conto -in buona sostanza- di avere sbagliato il gioco mirato ad avere un controllo più icisivo della macchina di governo.

Galli Della Loggia sul maggiore organo di stampa, il Corriere della Sera, si fa interprete dell'errore compiuto, nell'avere lavorato per liquidare Renzi per associare il Pd al nuovo strumento di governo delle lobby (M5S), senza avere fra i piedi Renzi. 
Ora l'Italia che conta, quella che controlla la stampa, teme di aver bisogno di Renzi. Ed ovviamente pensa con terrore sul modo di recuperarlo. 

Non sarà facile il governo Cinque Stelle-Pd. E', ormai, ovviamente destinato a fallire. 
Ma il problema resta. 

Il ritorno alla guida di Renzi e’ una necessità’ per il Pd in un passaggio politico che, qualunque sarà il governo, rischia purtroppo di sbriciolarlo se non ha una guida forte, un’identità e netta autonomia. 

Renzi, è probabile, presto, uscirà’ dalla tenda. A farlo uscire sarà Mattarella. Ciò che non sappiamo è se i burattinai delle lobby continueranno a sbagliare i loro calcoli politici.

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