La cartella di Equitalia (o d Risccossine Sicilia) è
"un atto che viene inviato ai contribuenti per la riscossione dei crediti su incarico degli enti creditori".
"L'importo richiesto nella cartella - si legge - viene maggiorato di interessi e sanzioni, a seconda del momento in cui essa viene pagata o in base al rateizzo che è stato richiesto. Ci sono però dei casi in cui vengono poste questioni sulla legittimità delle suddette cartelle".
La prima questione riguarda "gli interessi di mora che vengono aggiunti all'importo totale, poiché non sono chiari i criteri di calcolo di quest'ultimi". L’importo che viene richiesto a titolo di interessi di mora, infatti, "non ha alcuna specifica su come sia stato calcolato né tantomeno sulle aliquote applicate, ma viene riportata solamente la cifra totale", segnala Unimpresa.
"La Corte di cassazione civile con la sentenza 4516 del 21 marzo 2012 ha affermato che non è il contribuente che deve compiere difficili indagini per decifrare un calcolo degli interessi incomprensibile. Pertanto, le cartelle che non specificano il conteggio degli interessi e le aliquote applicate sono da considerarsi 'nulle'" afferma il documento di Unimpresa.
Un'altra questione di legittimità delle cartelle riguarda l'anatocismo. Che è regolato dall’articolo 1283 del codice civile e consiste nell’applicare interessi su altri interessi. "Si tratta di una pratica vietata. In questo caso -segnala Unimpresa- vengono considerati illegittimi le aliquote e gli interessi applicati su altri interessi e sanzioni".
Tre i casi di anatocismo che riguardano le cartelle di Equitalia: interessi di mora, aggio, dilazione. "In tutti questi casi - spiega il documento dell'associazione - vengono applicati degli interessi su basi di calcolo già comprendenti altri interessi. Ne consegue che tutte le cartelle, trascorsi 60 giorni dalla notifica, sono anatocistiche". Per eliminare questo effetto e recuperare le somme non dovute, "occorre ricalcolare gli interessi di mora, l’aggio e gli interessi di dilazione solo ed esclusivamente sulla base del tributo" indica il documento.
"Per evitare di pagare più del dovuto, è sempre opportuno un controllo perché almeno una parte del debito preteso dall'agente della riscossione potrebbe essere illegittima". Ad affermarlo è il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci.
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