Nessun accordo su clima, su migranti e su commercio.
Il vertice dei sette (presunti) "grandi" di Taormina sembra sa stato un fallimento.
I giornali sottolineano come, a parte un impegno comune sul terrorismo, per fermare l'Isis e i suoi seguaci in Occidente, il vertice ha un nuovo socio scomodo come Donald Trump pronto a rimettere in discussione politiche consolidate su clima, commercio e migranti.
Nella dichiarazione finale si afferma la necessità di tutelare i profughi e i migranti più deboli, come le donne a rischio e i minori non accompagnati, ma anche il diritto "sovrano" degli Stati di presidiare i propri confini e di fissare "tetti" all'immigrazione.
Più che all'accoglienza, si fa riferimento al diritto di portare avanti "politiche sull'immigrazione nel proprio interesse nazionale", al punto che le Ong hanno parlato di "testo miope e regressivo".
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