Una scheda sul perché l'Unione annaspa
(con spunti tratti da uno studio della Fondazione Pietro Nenni)
Il Mec (Mercato Comune Europeo) nacque nel dopo guerra.
1) Con
il Trattato di Parigi (1951), si diede origine alla CECA con l’idea di un percorso
a tappe verso l’integrazione europea, come auspicato da Robert Schuman, uno dei
padri fondatori: “L’Europa non potrà farsi in una sola volta”.
2) Trattati di Roma –
firmati il 25 marzo 1957
Si
diede forma alla Comunità Economica Europea.
Le
Comunità europee esistenti erano allora la CEE, l’EURATOM e la CECA, le quali agivano
su settori che interessavano
-l’unione doganale,
-l’approvvigionamento
-e la condivisione comune di materie prime.
Ossia nient’altro che un’integrazione economica.
-l’unione doganale,
-l’approvvigionamento
-e la condivisione comune di materie prime.
Ossia nient’altro che un’integrazione economica.
Il “funzionalismo”: la
realizzazione era all'insegna di un passaggio di sovranità graduale dagli stati nazionali alla
Comunità Europea, in favore di una cooperazione internazionale che coinvolgeva settori limitati ma via via più ampi.
La logica economica che vigeva
nell’Europa Occidentale di allora era quella dello “Stato keynesiano”.
Keynes
affermava che l’economia non si autoregola e che necessita del contributo dello Stato. Esisteva quindi -in quella logica- il primato
della politica sull’economia.
L’economia
doveva essere in quel contesto delle origini uno strumento per il raggiungimento
dell’obiettivo dell’integrazione politica.
Dopo
Bretton Woods nel ‘71
Il
sistema keynesiano viene abbandonato successivamente alla sospensione degli
accordi di Bretton Woods nel’71 e ancora più dopo la crisi petrolifera del ’73,
dando spazio a quello che sarà il nuovo modello economico che rimanda all'economista neoclassico Milton Friedman, esponente della Scuola di
Chicago.
Il modello
viene adottato dalle forze politiche di orientamento liberale, Thatcher e
a Reagan, per cui lo Stato non deve intervenire nell’economia, lasciando che
questa agisca autonomamente secondo le sue necessità.
La
cosiddetta “economia mista”, quella dello Stato keynesiano, inizia pertanto a
sparire gradualmente, criticata per non essere riuscita ad impedire la crisi
degli anni ’70.
Il
passaggio verso la liberalizzazione dell’economia, avviene in modo netto sull'intera area europea nel
1992, quando viene ratificato il Trattato di Maastricht. Quest’ultimo ribalta e
nega l’intero processo di integrazione europea dal ’57 fino ad allora.
Da
Maastricht in poi il modello economico sarà quello liberista e la moneta unica
non sarà garantita da alcun potere sovrano.
L’economia
sarà investita di maggiori poteri, derivanti dal grado di libertà concessa, e
le sue lacune non hanno tardato a venir fuori.
I Problemi
Il
primo lustro dopo l’introduzione dell’Euro (2002) è stato accompagnato da un
discreto periodo di crescita, ma l’effetto di impoverimento nei paesi
dell’Europa mediterranea, dovuto all’ascesa dei prezzi (che seguono una logica
extra-nazionale) e alla discesa dei salari (che seguono, invece, una logica
nazionale), non si è fatto attendere.
Le
criticità maggiori sono state messe in luce però dall’attuale crisi che ha origine
nel 2008.
Gli
economisti hanno riscontrato che in una fase di crescita, lo sviluppo ha
toccato tutti i paesi, in modo proporzionale alla grandezza delle economie. In
fase di contrazione però, non tutti i paesi hanno gli stessi strumenti e le
stesse risorse per venir fuori dalla crisi.
Uno
degli scenari plausibili sarebbe
--una
politica di solidarietà che consiste nel pagamento anticipato, da parte dei
paesi più ricchi (Germania e Francia), dei debiti dei paesi
meno ricchi (Grecia in
primis), i quali mantengono l’impegno di
restituire il debito in futuro.
--Lo
scenario peggiore che si potesse verificare è, invece, proprio quello che è
accaduto. Un paese come la Grecia, che partiva nel 2008 con un debito di circa
30 miliardi, arriva oggi, a causa delle politiche di austerity, ad un debito
che negli ultimi anni oscilla tra i 200 e i 300 miliardi di euro. Circa il 175%
del suo PIL, ben oltre i parametri consentiti da Maastricht.
Nessun commento:
Posta un commento