Oggi (anno 2016) accade finalmente che otto
imprenditori ammettono di avere pagato il pizzo per anni e contribuiscano in
questo modo civile a smantellare i vertici di Cosa nostra nella storica
roccaforte siciliana di Corleone.
Le testimonianze di artigiani e
imprenditori che vivono e lavorano tra i paesi di Chiusa Sclafani, Palazzo
Adriano e Corleone, assistiti dall'associazione Addiopizzo, hanno contribuito a
far scattare l'arresto di 12 persone, ritenute i nuovi boss di Corleone,
secondo le indagini della Direzione distrettuale di Palermo coi sostituti
procuratori Sergio Demontis, Caterina Malagoli, Gaspare Spedale e il
procuratore aggiunto Leonardo Agueci.
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