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giovedì 5 settembre 2013

Hanno detto ... ...

MARIA LATELLA, giornalista de tgSkY24 e de Il Messaggero
Collegamento permanente dell'immagine integrataIl treno che da Milano porta in Svizzera e' pieno di manager italiani.  Questo accade perché 'tante aziende (anche del lusso) hanno trasferito a Lugano la sede
 
DARIO FRANCESCHINI, deputato Pd
l Pdl pagherà le conseguenze se farà cadere il governo. Sbaglia i calcoli chi pensa di andare al voto subito

ENRICO LETTA, premier
"Questo governo può durare. Il Paese ci chiede delle risposte”
 
FRANCESCO SCOMA, senatore siciliano pdl
Io traditore di Berlusconi? Non lascerò mai il partito per appoggiare un Letta bis
 
EX MARITO DI DANIELA SANTACHE':
Collegamento permanente dell'immagine integrataDaniela ha voluto tenere il mio cognome dopo il divorzio perché disse che nessuno la conosceva con suo cognome.
 
 
 ANTONIO POLITO, editorialista del Corriere della Sera

C'è qualcosa di irrazionale nel comportamento di Silvio Berlusconi in queste ore, e che solo uno stato d'animo di grande tormento personale può spiegare. Chiuso nella sua villa di Arcore, il leader del Pdl insiste infatti nel pretendere ciò che non può avere, e nel non chiedere ciò che dovrebbe avere.
Berlusconi dice che la sua è una battaglia in difesa dello Stato di diritto, che nella giunta del Senato rischia di essere calpestato da chi vuole liberarsi di lui approfittando della condanna; ma per vincere quella battaglia minaccia continuamente il ricorso alla forza, e cioè la ritorsione sul governo e le dimissioni dei suoi ministri. Diritto e forza sono agli antipodi. Per evitare un giudizio sommario sulla sua decadenza dovrebbe invece chiedere di essere ascoltato, di addurre le sue ragioni, di sostenerle con pareri giuridici. Sfidare i commissari a comportarsi come tali, e non come agit-prop dell'antiberlusconismo. Dovrebbe chiedere di essere trattato come qualunque altro senatore, e avrebbe ragione (anche se Violante è stato quasi linciato per aver ricordato questo semplice principio di legalità). Invece sembra pretendere dal Pd di essere assolto in contumacia e sotto minaccia. D'altra parte i suoi giornali trattano il presidente della Repubblica come se fosse il capo del complotto inteso a farlo fuori, ma nello stesso tempo gli chiedono la grazia. Il che, francamente, non ha senso. Napolitano non può essere insieme l'aguzzino e il salvatore, da lui non ci si può aspettare niente di diverso da quello che ha pubblicamente annunciato nel messaggio di Ferragosto.
La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di giovedì  5 settembre 2013Ciò che manca nel comportamento dell'ex premier, ed è una mancanza grave anche per quella parte cospicua di italiani che non vogliono vederlo uscire di scena, è un atto di umiltà. Il tema delle dimissioni dal Senato si porrà comunque quando la Corte d'appello di Milano emetterà la sentenza sull'interdizione dai pubblici uffici, che non potrà essere oggetto di trattativa politica. Ma anche adesso, nel frattempo, ci sono molti altri modi in cui Berlusconi può cercare sul versante politico una riabilitazione che è impossibile sul piano giudiziario.
La minaccia di far pagare al Paese il prezzo della sua condanna non è tra questi. Era stato del resto proprio lui, il Cavaliere, a indicare subito dopo le elezioni questa formula e questo governo come condizione per evitare il collasso. La prima volta che salì al Quirinale propose addirittura di darne la guida a Pier Luigi Bersani, il suo avversario in campagna elettorale. Mandare tutto all'aria oggi non è nell'interesse degli italiani; non è dunque neanche negli interessi delle sue aziende, che del benessere degli italiani e della credibilità internazionale dell'Italia hanno bisogno come qualsiasi altra azienda. E non ha effetti sulla sua situazione processuale, che il giorno dopo le elezioni sarebbe identica.
Ammesso che riuscisse nell'intento di riportarci presto alle urne, una manovra del genere ci esporrebbe alla seguente stravaganza: votare il 24 novembre con una legge elettorale che il 3 dicembre la Corte costituzionale potrebbe dichiarare illegittima, e che in ogni caso non è in grado di dar vita a una maggioranza parlamentare. È vero che la storia politica recente del nostro Paese ha tratti di schizofrenia, ma questo sarebbe veramente troppo. Siamo fiduciosi che Berlusconi ce lo risparmi.
 

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