Al fine di incrementare la
sicurezza degli edifici scolastici la legge 98/2013 (conversione in legge del “decreto
del fare”) sono destinati, a cura dell’INAIL, fino a 100 milioni di euro, per
ognuno degli anni dal 2014 al 2016, per un piano di interventi di messa in
sicurezza degli stessi e per la costruzione di nuovi edifici, sulla base di un
programma concordato tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e i Ministeri
dell’istruzione e delle infrastrutture, sentita la Conferenza unificata.
Per attuare misure urgenti in
materia di riqualificazione e di messa in sicurezza delle istituzioni
scolastiche statali, con particolare riferimento a quelle in cui è stata
censita la presenza di amianto, nonché di garantire il regolare
svolgimento del servizio scolastico, per l’anno 2014 è autorizzata la spesa di
150 milioni di euro.
Per la predisposizione del
piano di messa in sicurezza degli edifici scolastici da rischio sismico, i
sindaci e i presidenti delle province operano in qualità di commissari
governativi, con poteri derogatori rispetto alla normativa vigente; poteri che
saranno definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
I contributi sono suddivisi su
base regionale, in relazione al numero degli edifici scolastici e degli alunni
presenti in ogni regione e tenendo conto del patrimonio edilizio scolastico.
L’assegnazione agli enti locali è attuata con decreto del MIUR entro il 30
ottobre 2013, sulla base delle graduatorie presentate dalle regioni entro il
prossimo 15 ottobre.
I Comuni avrebbero
dovuto presentare alle regioni entro il 15 settembre 2013 i progetti esecutivi
immediatamente cantierabili di messa in sicurezza, ristrutturazione e
manutenzione straordinaria degli edifici scolastici. L’assegnazione del
finanziamento autorizza gli enti ad avviare le procedure di gara o di
affidamento dei lavori. In caso di mancato affidamento dei lavori entro il 28
febbraio 2014 viene a determinarsi la revoca del finanziamento.
Il limite di spesa, previsto dalla legge di stabilità 2013, pari al 20 per cento di quella sostenuta in media negli anni 2010 e 2011 per l’acquisto di mobili e arredi destinati all’uso scolastico, non si applica agli acquisti destinati all’uso scolastico e dei servizi all’infanzia.
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