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martedì 24 settembre 2013

Ratzinger all'ateo Odifreddi: «Le spiego chi era Gesù»

da Avvenire
 
Una busta sigillata, 11 pagine fitte, la sorpresa: così Piergiorgio Odifreddi, matematico e scrittore, dichiaratamente "miscredente" (parole sue), editorialista di "Repubblica", racconta oggi sul suo giornale l'emozione di aver ricevuto, il 9 settembre, una lettera dal Papa emerito. Joseph Ratzinger rispondeva a una sua sollecitazione: Odifreddi, infatti, gli aveva fatto avere copia del suo libro "Caro Papa ti scrivo", del 2011. Dopo il colloquio epistolare di qualche giorno fa tra il direttore di Repubblica, Eugenio Scalfari, e Papa Francesco, ecco quindi un'altra pagina importante di un percorso di dialogo tra credenti e non. Nel libro - un pamphlet a favore dell'ateismo e contro la religione in generale - Odifreddi si rivolgeva proprio a Benedetto XVI, perché la sua "fede e dottrina erano sufficientemente salde e agguerrite da poter benissimo affrontare e sostenere attacchi frontali".

Il Papa emerito nella sua lettera a Odifreddi, riprodotta solo in parte su "Repubblica" su autorizzazione dello stesso Ratzinger, affronta tutte le questioni sollevate nel libro. Anche quella dell'abuso morale di minorenni da parte di sacerdoti, della quale "posso prenderne atto solo con profonda costernazione. Mai ho cercato di mascherare queste cose". Ratzinger rimarca la "costernazione" con cui ha preso atto degli abusi su minori. "Che il potere del male penetri fino a tal punto nel mondo interiore della fede - scrive - è per noi una sofferenza che, da una parte, dobbiamo sopportare, mentre, dall'altra, dobbiamo al tempo stesso, fare tutto il possibile affinché casi del genere non si ripetano". Ma "se non è lecito tacere sul male nella Chiesa, non si deve però, tacere neppure della grande scia luminosa di bontà e di purezza che la fede cristiana ha tracciato lungo i secoli".

All'affermazione che la teologia sarebbe "fantascienza" il Papa emerito sottolinea che "una funzione importante della teologia è quella di mantenere la religione legata alla ragione e la ragione alla religione".

Poi Benedetto XVI affronta i capitoli su Gesù. "Ciò che Lei dice sulla figura di Gesù - spiega Ratzinger - non è degno del Suo rango scientifico. Se Lei pone la questione come se di Gesù, in fondo, non si sapesse niente e di Lui, come figura storica, nulla fosse accertabile, allora posso soltanto invitarLa in modo deciso a rendersi un po' più competente da un punto di vista storico".

Infine, Ratzinger fa notare al matematico che "se vuole però sostituire Dio con 'La Natura', resta la domanda, chi o che cosa sia questa natura. In nessun luogo Lei la definisce e appare quindi come una divinità irrazionale che non spiega nulla.  Vorrei però soprattutto far ancora notare - afferma - che nella sua religione della matematica  tre temi fondamentali dell'esistenza umana restano non considerati: la libertà, l'amore e il male.  Mi meraviglio che Lei con un solo cenno liquidi la libertà che pur è stata ed è valore portante dell'epoca moderna. L'amore nel Suo libro, non compare e anche sul male non c'è alcuna informazione. Qualunque cosa la neurobiologia dica o non dica sulla libertà,nel dramma reale della nostra storia, essa è presente come realtà determinante e deve essere presa in considerazione. Una religione che tralascia queste domande fondamentali, resta vuota".

1 commento:

  1. Una ulteriore "prova" della storicità di Gesù di Nazaret è il suo genio come è narrato dai Vangeli. Perché aveva un’intelligenza simile nel metodo a quella di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti, che stupidi non erano. Come dimostra Ravecca Massimo nel suo ebook: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Un intelligenza che si esplicava in processi ricorsivi, giochi di specchi. Nella parabola di Lazzaro e il ricco epulone, Lazzaro resuscita, poi resuscita l'amico Lazzaro, e come profetizzato nella parabola, Gesù non viene creduto, ma anzi condannato a morte. Dopodiché resuscita Lui, è attualmente non molti gli credono... Un intelligenza nel metodo comune a tutti i principali geni della storia che non poteva essere invenzione di qualche evangelista. A prescindere da molte altre considerazioni, questa è una prova indiretta ulteriore dalla storicità di Gesù di Nazaret. Saluti.

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