Un Comune, ossia un ente pubblico perché va in dissesto ? Come si avvertono i sintomi ?
Le casistiche ovviamente sono tante, però una buona sintesi del malessere la si può cogliere dai segni di squilibrio, ossia dalla forte differenza in termini di cassa fra ciò che entra e ciò che esce.
Si verifica in simili circostanze una situazione deficitaria di cassa dovuta alla carenza di liquidità.
Altri sintomi su cui riflettere sono il mancato rispetto del Patto di stabilità interno ed in fine il crescendo della mole di debiti fuori bilancio.
Se quelli ricordati sono i sintomi quali sono i preliminari ?
Il disinteresse nei confronti dei sintomi fa si che nessun provvedimento venga intrapreso per superare le condizioni di allarme e sull'Ente prima o dopo piovono le prime sanzioni:
-avvio della procedura di dissesto da parte della Corte dei Conti,
-scioglimento del Consiglio Comunale.
La situazione debitoria degli enti, sia quelli nei confronti dei fornitori e prestatori di servizi che quelli pluriennali in genere si intrecciano con i debiti fuori bilancio e con i contenziosi legali che si protraggono per anni, talora decenni, e poi esplodono con forza dirompente.
Una frequente circostanza, rinvenuta molto recentemente anche nel Comune di Contessa Entellina da parte della Corte dei Conti, è quella di riportare anno dopo anno "residui attivi" fasulli nella contabilità dell'Ente.
Si tratta di riportare in contabilità somme spettanti all'Ente e non ancora riscosse a distanza di anni ed anni, segno generalmente di mancanza di efficienza e di lassismo. I residui attivi di lunga durata hanno tutto il sapore della negligenza da parte dell'apparato burocratico ad assolvere al proprio dovere e prima o dopo vanno cancellati, facendo beffa a quei cittadini che hanno sempre regolarmente pagato tasse, tariffe etc e facendo di contro un insperato ed ingiusto regalo a chi, invece, non assolve ai doveri civici perché conta sul lassismo della burocrazia comunale.
Assume inoltre un brutto significato, al contrario di come sostiene la voce popolare, la dizione in bilancio di "avanzo di amministrazione". Si tratta, dovrebbe trattarsi, di soldi che sarebbero dovuti andare spese per servizi oppure per lo sviluppo del territorio e che l'Ente per carenze organizzative, burocratiche etc. non è statoin condizione di assolvere con efficienza.
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