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mercoledì 25 agosto 2010

Non tutti i lettori hanno chiaro lo svolgimento della misteriosa "questione Contessa Entellina". Misteriosa anche agli occhi di chi ritiene di averla seguita nei vari passaggi

Papas Nicola Cuccia, trasferito a Palazzo Adriano
Servendoci delle incomplete informazioni di cui disponiamo, che pertanto risentono di oscurità e delle parzialità derivanti dal punto di vista soggettivo dell'estensore della pagina, tentiamo di fare il punto.
A fine anno del 2000 il vescovo Sotir Ferrara ammette al sacerdozio un ex seminarista che il Vescovo di Agrigento ritiene invece di non voler ordinare. Sotir Ferrara destina Mario Bellanca nella parrocchia di rito romano di Contessa Entellina.
Per alcuni anni, stando all’apparenza, Mario Bellanca e Nicola Cuccia (quest’ultimo parroco della chiesa di rito bizantino) hanno rapporti cordiali.
Il primo episodio con effetti esteriori, che fa capire agli abitanti del piccolo paese di Contessa Entellina che fra i due parroci c’è qualcosa che non va per il meglio, scoppia il due novembre 2007.
1) Mario Bellanca che nel giorno dedicato ai defunti ha sempre detto messa nella cappella della Congregazione della Madonna della Favara, quell’anno decide di celebrare nella cappella cimiteriale comunale, di cui egli sa che storicamente la chiave è detenuta dal parroco bizantino. Vista la porta chiusa (in verità egli aveva scritto del suo intendimento al sindaco) egli non piglia il telefonino per chiamare Nicola Cuccia e farsi dare la chiave ma sotto l'incuriosito sguardo di alcune decine di persone riesce … come per miracolo ad aprire la porta. Gli astanti si dividono fra coloro che scoppiano dalle risate e coloro che inorridiscono e recitano litanie.
2) Papas Nicola capisce che Mario Bellanca ha aperto le ostilità. Per due settimane si astiene dal celebrare messa, nello spirito dell’esortazione di San Basilio: non salire verso l’altare se non sei in pace con tutti.
3) Sotir invia una contestazione a Mario Bellanca per l’episodio del “miracolo” cimiteriale, ma questa viene smontata immediatamente dall’avvocato (figura questa che entra in scena da questo episodio in poi, fino ad oggi). L’avvocato eccepisce che Sotir non ha condotto l’istruttoria preliminare al richiamo inflitto a Bellanca sull'episodio cimiteriale, pertanto l'ammonizione è giuridicamente nulla.
4) Nel periodo precedente la Pasqua la parrocchia greca vive da sempre momenti di coinvolgimento popolare come quello del venerdì prima della Domenica delle Palme. I giovani annunziano con un canto arbërëshe l’avvenuta resurrezione di Lazzaro per l'intera notte lungo le strade del paese. Bellanca, ordinato sacerdote dal vescovo bizantino, non ama queste tradizioni e decide di spostare la Via Crucis per le vie del paese, che fino a quell'anno ha sempre guidato nelle ore pomeridiane, fissandola in concomitanza delle ore in cui viene cantato l’annunzio della Resurrezione di Lazzaro. Per motivi di sicurezza, dalla vicina Corleone devono fluire rinforzi di carabinieri per presidiare gli incroci viari ed evitare che le due manifestazioni a sfondo religioso vengano in contatto. Più che in presenza di manifestazioni religiose si ha la sensazione di essere in un Libano dilaniato da fazioni.
5) Agosto 2009. Siamo arrivati al periodo in cui Bellanca ha ormai elaborato la sua “teologia”, quella che lo renderà famoso al vasto pubblico: “La Teologia delle porte chiuse”. Preannuncia al Vescovo, a colui che lo ha ammesso fra i preti, che Egli non farà entrare nella “sua” chiesa i greco-bizantini che da quattro secoli sono invece soliti cantare all’interno, nella prima quindicina di agosto, la Paraklisis. Detto fatto. La porta della Chiesa della Favara resterà chiusa per quindici giorni e la Paraklisis verrà cantata dai bizantini –guidati da Papas Nicola- all’esterno della Chiesa. Il primo giorno di agosto il maresciallo dei carabinieri mise a disposizione i suoi buoni uffici per far aprire il portone della Chiesa, ma l’Avvocato raggiunto telefonicamente dettò le disposizioni che, di fatto, azzeravano quelle secolari dei vescovi di Agrigento e Monreale e quelle recenti del Vescovo di Piana degli Albanesi. Dove maggiore c’è (l’Avvocato) minore cessa (i Vescovi), viene proprio da dire.
6) Pasqua 2010. Mons. Tamburrino, nella veste di Visitatore Apostolico, in forma fra l’ufficioso e l’ufficiale, invita Bellanca ad ammettere, come da secoli avviene, i fedeli bizantini nella Chiesa della Favara dove recano in processione l’annuncio del Christos Anesti (Cristo Risorto) nel giorno di Pasqua.
Bellanca non può smentire platealmente la fama di teologo essendo ormai noto ovunque come l’autore della “Teologia delle porte chiuse”. La processione dei bizantini viene così tenuta bloccata dall’antiporta della Chiesa, perché Bellanca, il teologo, deve completare le prove di canto. Dopo sette, otto minuti, di attesa l’antiporta viene finalmente aperta, ma i bizantini devono subire l’ondata di esortazioni e di canti del Bellanca che destreggia il microfono dell’altoparlante alla maniera di Berlusconi.
7) Luglio-Agosto 2010. Per interrompere il prolungarsi di questa intricante, quanto misteriosa, diatriba, il Vaticano, che ha intanto commissariato l’Eparchia per tutt’altre ragioni, a mezzo di Mons. Tamburrino dispone la rimozione sia del Bellanca che di Papas Nicola Cuccia dalla guida parrocchiale.
Sotto l’aspetto tecnico-giuridico va precisato che la rimozione non ha carattere disciplinare (che, ove lo si avesse voluto, avrebbe dovuto applicarsi in prossimità di ciascun episodio), ma agli occhi e al giudizio dei fedeli (sempre più smarriti) la sostanza non cambia.
8) Oggi pomeriggio (25 agosto), a Palazzo Adriano, Papas Nicola sarà immesso nel possesso della nuova parrocchia bizantina di quella realtà. Egli prete sposato con moglie e figlia viene sradicato dalla comunità in cui è nato, cresciuto ed è sempre vissuto nella stima più assoluta di chiunque per essere stato vittima della "teologia delle porte chiuse". Come se l'essere vittima implica colpa.
9) Domenica pomeriggio -29 agosto-, Papas Sepa Borzì assumerà invece nella veste di “amministratore parrocchiale” la guida della comunità bizantina di Contessa Entellina, ormai privata di papas Nicola Cuccia.
10) E Mario Bellanca ? E' la domanda di tutti.
Egli dall’Eparca facente funzioni, Mons. Tamburrino, è stato trasferito a Piana degli Albanesi, presso la Curia, tuttavia sappiamo che Egli da due, tre anni piglia suggerimenti non dalla gerarchia ma dall’Avvocato e noi non conosciamo quale sia stata la disposizione ultima di questi.
Sappiamo solamente che Mario Bellanca ha segnato una crocetta a mò di firma (un amico dice una firma a mò di croce), in calce ad un lungo ricorso preparato dall’Avvocato (figura questa che a Contessa Entellina tutti identificano con le fattezze di Gianni Agnelli, non essendosi mai pubblicamente presentato alla comunità di cui decide da tre anni le sorti).
Vedremo lo svolgersi ulteriore degli avvenimenti nei prossimi giorni.
Riepilogo:
-L’Eparchia è commissariata con il ruolo di “motore” spettante a Mons. Tamburrino;
Eparchia bizantina ed eparca -di fatto- latino;
-la parrocchia latina di Contessa Entellina pure essa commissariata con il ruolo di “motore” spettante all’Avvocato;
Parroco latino e strategia ad un laico-professionista. E' la prima volta nella storia millenaria della Chiesa che un laico dirige una parrocchia, con un presbitero subordinato. E' una circostanza che non mancherà di attirare attenzione.

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