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venerdì 13 agosto 2010

Dietrologia. La "Teologia delle porte chiuse" è stata solo errore di un sacerdote oppure .... ?

Secondo Chiostro di Santa Maria del Bosco
Il periodo dedicato alla Paraklisis, il canone che la chiesa cattolico-bizantina dedica alla Madre di Dio nella prima quindicina di agosto, ormai si avvia, quest'anno, alla conclusione. E’ stata, in questa ricorrenza del 2010, definitivamente bocciata la “Teologia delle porte chiuse”, quell’interpretazione di fede cristiana messa in atto da un sacerdote di rito romano, ordinato sacerdote con l’assenso di Sotir Ferrara. Secondo questa originale interpretazione di dottrina in una Chiesa della “Cattolica”, della Chiesa Universale, possono entrare per pregare solamente i battezzati in quella chiesa, tutti gli altri anche se cattolici possono secondo l’umore del parroco essere sbattuti fuori. E così infatti è accaduto per l’intera prima quindicina di agosto 2009 a Contessa Entellina su iniziativa di don Mario Bellanca, teologo e parroco della chiesa dove da quattrocento anni i cattolico-bizantini hanno sempre elevato la Paraklisis.
Simile aberrazione è stata tollerata, senza che alcun Delegato Pontificio, fosse intervenuto per l’intera quindicina di Agosto 2009, da un vescovo, da un vescovo cattolico-bizantino (Mons. Sotir Ferrara). Costui era distratto da celebrazioni matrimoniali fuori eparchia, era distratto da omelie da preparare e da mille altre occupazioni e non ebbe mai tempo di volgere lo sguardo su Contessa Entellina dove sacerdoti e fedeli dell’eparchia venivano sbattuti fuori, in quell’agosto 2009, da un luogo di culto con argomentazioni quanto meno bizzarre, per non dire dell’altro mondo.
Nel giugno 2010 è stato nominato il delegato pontificio, Mons. Tamburrino, che di fatto ha tolto la conduzione dell’Eparchia a Sotir Ferrara. E’ stato il delegato pontificio a disporre, non con provvedimenti formali, ma con l’autorevolezza derivantegli dal mandato ad affossare la teologia delle porte chiuse inviando Sotir Ferrara in persona l’1 agosto di quest’anno a simbolicamente aprire la porta della Chiesa della Favara. La Chiesa in pochi istanti, in quell'uno agosto, si è gremita di fedeli, curiosi e semplici interessati a capire come sarebbe finita la vicenda.
Certo i provvedimenti formali ci sono stati, ma hanno preso le mosse a distanza dalle conseguenze della disastrosa Teologia delle porte chiuse. Mons. Tamburrino ha punito, se così si può dire, l’autore della ‘Teologia delle porte chiuse’ trasferendolo ad altro incarico (si occuperà, sentite, sentite, della pastorale giovanile nell’Eparchia. Abbiamo scritto bene. Il futuro delle giovani generazioni viene affidato a lui). Ma Mons. Tamburrino –mistero della fede, verrebbe pure da dire- ha punito pure papas Nicola Cuccia la cui colpa è stata di essere rimasto fuori dalla chiesa della Favara nel corso della prima quindicina di agosto 2009, vittima dell’aberrante teologia. Indirettamente è stato punito infine Sotir Ferrara, ormai vescovo solo formalmente.
Grandi sono stati quindi i disastri della “Teologia delle porte chiuse”. Teologia misteriosamente tollerata abbastanza allungo da Sotir Ferrara e dai potenziali Delegati Pontifici.
Questa è una vicenda che chiunque ha rilevato, ha scorto, e adesso ha potuto valutare alla luce delle conclusioni visibili. Ma come sempre non mancano gli esperti di ‘dietrologia’, coloro che nel “teologo” Don Mario non vedono altro che un povero ed utile strumento di un disegno teso a destabilizzare la debole struttura eparchiale fino a qualche tempo fà guidata da Sotir Ferrara.
Sotir Ferrara in una celebrazione liturgica a Santa Maria del Bosco
Il “teologo” per un anno intero, o forse da più anni se si considerano altri disdicevoli comportamenti (sfondamento porta Cappella Cimitero, concorrenza concomitante a secolari costumi greco-bizantine quali la serata della “Resurrezione di Lazzaro”) ha potuto fare ciò che più gli aggradava senza che nessuno gli ricordasse i basilari principi del Cristianesimo.
Si, questa situazione sicuramente strana viene interpretata dai “dietrologi” come qualcosa di sostenuta, retta, in maniera sottile e diplomatica da figure autorevoli, e pure da figure nere, che convivono, ormai possiamo dire convivevano, in condizioni di vicinato con la gracile e debole eparchia di Sotir Ferrara.
Per arrivare dove, per conseguire cosa ?
--delegittimare la capacità di sopravvivenza in autonomia dell’Eparchia, tanto è vero che ormai, e chissà per quanti anni, questa continuerà ad essere ‘commissariata’. Commissariata non con un altro presule di rito bizantino ma con un presule latino.
--privare finalmente anche Piana degli Albanesi, come accaduto per Grottaferrata e per Lungro, di una guida autoctona, greco-bizantina.
Questo è infatti il quadro odierno, di agosto 2010, che sussiste  nelle tre realtà italiane di rito greco-bizantino:
GROTTAFERRATA:
Delegato Pontificio, Arcivescovo Pio Tamburrino dal 1994 (leggasi 1994);
PIANA DEGLI ALBANESI:
Delegato Pontificio, sempre l'Arcivescovo Pio Tamburrino dal giugno 2010
LUNGRO
Amministratore Apostolico, appena nominato tre giorni fà, pure esso di rito latino.
Non traiamo conclusioni.
Ciascuno però rifletta e si interroghi se siamo in presenza di semplici coincidenze.

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